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Palermo, Cammarata: "Pagamento Tarsu è questione di equità"

Lo dice il sindaco intervenendo sulla querelle che sta opponendo gli avvocati palermitani al Comune, dopo che i legali cittadini hanno ricevuto la notifica delle cartelle sui rifiuti non pagate

PALERMO. «L'amministrazione comunale non ha obiettivi persecutori: l'unico risultato che si vuole raggiungere, anche per rispetto di un principio di equità, è di far pagare la Tarsu a tutti in maniera corretta».
Lo dice il sindaco di Palermo, Diego Cammarata, intervenendo sulla querelle che sta opponendo gli avvocati palermitani al Comune, dopo che i legali cittadini hanno ricevuto la notifica delle cartelle Tarsu non pagate.   
«È del tutto ovvio - spiega - che per ciascuno studio la Tarsu va pagata in relazione alla dimensione reale e non a quella presunta dell'immobile, che se esso è occupato da più avvocati la tassa non potrà essere corrisposta per l'intero da ciascuno. Purtroppo - continua - senza voler fare generalizzazioni superficiali, in ogni comparto sul quale stiamo lavorando con il nuovo sistema di controllo messo a punto dai servizi tributari per recuperare quanto al Comune dovuto, stiamo registrando tassi elevati di evasione ed elusione che solo l'anno scorso hanno portato a un recupero di 7,5 mln e alla conseguente iscrizione al ruolo di un milione circa di mq di superficie non dichiarata».    
«Per il 2009 - fa notare - sono state accertate posizioni irregolari per un importo di 6 mln e 200 mila circa, mentre per il 2010 si è accertato un importo di 11 mln e 600 mila. Va da sè che ogni euro in meno pagato da chi si sottrae deliberatamente ai propri doveri comporta un danno all'intera comunità. Ho convocato per domani il presidente dell'Ordine degli avvocati, l'assessore ai Tributi e la dirigente del settore, perchè in questa vicenda non ci sono parti e controparti ed è nell'interesse comune arrivare senza indugio a una soluzione equa correggendo gli errori, laddove ci sono, ma anche ottenendo il risultato che ci siamo prefissi e cioè di perseguire l'evasione tributaria, un obiettivo al cui raggiungimento, ne sono certo, lo stesso Consiglio dell'Ordine degli avvocati vorrà concorrere».

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