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No a mafia e comitati d'affari: la proposta di Vizzini per Palermo

"Noi abbiamo deciso di intraprendere in autonomia il percorso verso le elezioni amministrative e non abbiamo designato alcun candidato sindaco, perché l'obiettivo è costruire un progetto per la città con ampie collaborazioni", ha affermato il senatore, intervenendo a un convegno

PALERMO. "E' giunto il momento di cercare concretamente un ragionamento per Palermo, con una sola precondizione: contrasto duro della mafia e ai comitati d'affari che esistono e logorano il tessuto civile, anche se spesso la politica chiude gli occhi mentre vengono uccise le libertà degli uomini, delle imprese e il futuro dei giovani". Lo ha detto il senatore Carlo Vizzini, intervenendo al convegno sul tema 'Costruiamo insieme il futuro di Palermo', organizzato da 'Oltre l'apparenza per la nuova primavera di Palermò.    "In questo quadro - ha aggiunto - sosteniamo con forza i magistrati e le forze dell'ordine impegnati in questa stagione alla ricerca di verità e giustizia su quei misteri di mafia che sono diventati misteri di Stato. Stiamo lavorando in assoluta controtendenza al metodo che sta macinando nomi di candidati e autocandidati. Noi abbiamo deciso di intraprendere in autonomia il percorso verso le elezioni amministrative e non abbiamo designato alcun candidato sindaco, perché l'obiettivo è costruire un progetto per Palermo con ampie collaborazioni oltre le appartenenze politiche e segnando una chiara discontinuità rispetto all'attuale esperienza". Vizzini ha proseguito: "Si è frantumato da tempo il grande patto tra i moderati che avevano collaborato insieme nelle elezioni 2007. E' sostanzialmente implosa la coalizione di governo della città e Cammarata non ha una maggioranza. Noi guardiamo ai tanti fermenti della società e vogliamo confrontarci con chi vuole far rialzare Palermo prima che si arrivi al dissesto finanziario. Questo richiede, innanzitutto, gente che lavora al progetto e non sfilate di candidati sindaci senza progetto alcuno".     "Per questo ci muoviamo in perfetta autonomia politica - ha aggiunto - pronti a confrontarci con tutti, per condividere metodi e misure per tentare uno scatto d'orgoglio per la città. Continuare a ballare sull'orlo di un precipizio, dopo Napoli e Milano, significa non capire i bisogni della gente e la condizione in cui si è ridotta Palermo".    "Lavoriamo per chiedere ai cittadini di sottoscrivere un progetto e non una tessera di partito - ha concluso - non ci sottrarremo a un confronto politico a 360 gradi, per partecipare alla scelta di un candidato sindaco che sia interprete del progetto. Ci auguriamo che il Pdl - ha concluso - dopo avere usato la porta girevole per favorire cicliche entrate e uscite, non pensi di asserragliarsi in un fortino per difendere l'indifendibile".

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