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La Loggia: Sicilia ridotta come la Grecia

L'ex ministro del Pdl: lo Statuto usato per coprire sprechi, privilegi e inefficienze. E' arrivato il momento che i siciliani chiedano tutti le dimissioni di questo governo

PALERMO. "I siciliani dovrebbero indignarsi seriamente perché hanno un governo regionale incapace di utilizzare una grande risorsa come lo statuto siciliano". Lo afferma Enrico La Loggia (Pdl), presidente della commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale, in un'intervista al Giornale di Sicilia.
"Anziché usarlo come mezzo per lo sviluppo - continua La Loggia - se ne fa scudo per coprire sprechi, privilegi e inefficienze. La Sicilia potrebbe, invece, dare il buon esempio per azzerare i costi di un apparto burocratico elefantiaco che continua ad alimentarsi di clientele e assistenzialismo, tarpando così le ali a migliaia di giovani preparati e desiderosi di poter lavorare nella propria terra". Per La Loggia "questa è una vergogna che dovrebbero avvertire tutti i siciliani: un modo di governare che ci ha portati a un livello inferiore a quello della Grecia".
"Al contrario un'altra regione a statuto speciale come il Trentino Alto Adige - prosegue - ha conquistato la tripla A, unica regione italiana, nella valutazione di tutte le agenzie di rating. E' arrivato il momento - conclude La Loggia - che i siciliani chiedano tutti le dimissioni di questo governo".

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