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D'Alia avverte Russo: "La sua politica sia credibile o Udc voterà sfiducia"

Queste le parole del capogruppo al Senato e coordinatore siciliano del partito con lo scudo crociato. Il senatore si è soffermato sulla situazione della sanità: "La riforma dell'assessore sarà buona quando revocherà i manager inefficienti"

TRAPANI. "La politica dell'assessore alla Sanità Massimo Russo deve essere credibile altrimenti l'Udc prenderà in considerazione l'ipotesi di votare la censura al suo operato". Lo ha detto il capogruppo dell'Udc al Senato e coordinatore siciliano del partito Gianpiero D'Alia, nel corso del suo intervento di chiusura alla "Summer School" 2011 dei Giovani di Centro a Selinunte. Il senatore centrista ricordando che "la manovra economica di Tremonti taglia alla Regione siciliana oltre 2 miliardi e mezzo di euro", ha concentrato la sua attenzione sul comparto della sanità, non mancando di sottolineare alcune criticità anche all'interno della maggioranza che attualmente governa a Palermo. "Noi abbiamo votato la riforma della sanità pubblica -  ha aggiunto D'Alia - e ora aspettiamo la riforma di quella privata. La politica dell'assessore Russo sarà credibile quando revocherà i manager inefficienti, ci assicurerà che i concorsi dei primari saranno banditi seguendo criteri di oggettività e quando ci garantirà che gli stessi non utilizzeranno il loro potere discrezionale nella scelta dei primari. Per noi sono tre punti qualificanti, altrimenti voteremo la censura a Russo". Fondamentale, per D'Alia, per assicurare una navigazione tranquilla al governo della Regione, anche "l'abolizione delle province che per noi è un punto fondamentale: se i tagli lineari devono essere selettivi a Roma, tali devono restare anche in Sicilia perché dentro la Regione vivono ancora troppi parassiti e si tollerano ancora troppi sprechi".    Quanto al dibattito sul governo politico della stessa Regione, D'Alia lo ha definito come "stucchevole, perché quello attuale è già un governo politico e definirlo tecnico é soltanto una grande ipocrisia".

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