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Romano contro Lombardo: "Ci critica nascondendo i suoi errori"

Il ministro e leader nazionale del Pid: "Si lamenta di tutto ma poi non agisce, contraddicendo se stesso. Manca di senso del ridicolo"

PALERMO. "Chi più ha, più deve dare". Ha esordito così il ministro Saverio Romano, leader nazionale del Pid, nell'incontro con l'Associazione Utopia di Marianna Caronia, deputato ars e vicesindaco di Palermo. Romano ha spiegato come la cosiddetta 'norma ammazza-casta', proposta con convinzione, sia stata di fatto recepita nel testo della manovra: tagli agli sprechi, tagli ai costi inutili della politica, quelli che più danno fastidio ai cittadini: "auto blu, aerei blu, rimborsi astronomici ai partiti, doppi stipendi ai parlamentari ministri".    


Romano ha anche parlato di politica regionale, puntando il dito contro il presidente della Regione siciliana. "Lombardo contraddice se stesso e manca di senso del ridicolo - afferma - Da un lato, infatti, egli critica il governo, lamentando una manovra troppo pesante e poco positiva nei confronti del Sud Italia. Faccio invece notare a Lombardo che, circa 980 mila aziende agricole in crisi, grazie al nostro intervento sulla finanziaria, avranno la possibilità di non fallire e, oltre 700 mila, sono del Sud Italia. Lombardo lamenta i pochi proventi del Fas? E, allora, come mai non è stato in grado o non ha voluto utilizzare i fondi comunitari che aveva a sua disposizione? Gli piace la propaganda facile? E per quanto riguarda gli enti? Che senso ha continuare con la politica dei commissariamenti a tappeto senza una programmazione razionale? Vuole forse 'sistemare' uomini di fiducia?".   


"Infine - conclude il ministro Romano - per quanto riguarda la formazione: il 7 luglio ci sarà lo sciopero generale dei lavoratori che ormai da un anno non percepiscono stipendi. A loro va la mia solidarietà di uomo politico e delle istituzioni. La formazione è il sale dello sviluppo, è opportunità e non zavorra, come pensa Lombardo. Solo il cambiamento, solo le elezioni potranno ridare alla Sicilia un governo regionale in grado di pensare agli interessi dei siciliani e non di una ristretta cerchia di privilegiati".

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