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"Un milione all'ora" è il prezzo della sanità siciliana

E' il risultato della relazione sul rendiconto 2010 fatta dal procuratore generale della Corte dei Conti, Giovanni Coppola. Spesa alta ma deficit in calo del 62 per cento rispetto al 2009

PALERMO. La sanità in Sicilia costa circa un milione di euro all'ora, anche se il deficit ha subito una forte contrazione. E' uno dei punti messi in rilievo dal procuratore generale d'appello della Corte dei conti, Giovanni Coppola, nella relazione per il giudizio di parificazione del rendiconto generale della regione siciliana per il 2010.
Coppola ha sottolineato che resta sempre alta la spesa per le strutture convenzionate: un miliardo e 96 milioni di euro. Cresce anche la spesa farmaceutica (1 miliardo e 52 milioni), mentre è in deficit il saldo per la “mobilità sanitaria extra regionale”. Si tratta della spesa che la Regione sostiene per i siciliani che vanno a curarsi fuori dalla Sicilia. Le somme incassate sono di circa 51 milioni di euro, quelle spese quasi 238. Tuttavia emerge un dato positivo, la riduzione del deficit: sono stati risparmiati 98,6 milioni di euro con una riduzione del 62 per cento rispetto al 2009.
Gli altri punti critici della relazione di Coppola riguardano il carico eccessivo di dipendenti regionali, che sono 20.717 con 1963 dirigenti e 70 dirigenti esterni, e il settore degli appalti pubblici. Solo per i dipendenti la Regione ha speso un miliardo e 28 milioni di euro. La Lombardia, che ha quasi il doppio degli abitanti della Sicilia, spende “solo” 127 milioni di euro per 3.175 dipendenti, compresi 223 dirigenti. Sugli appalti Coppola ha osservato che le aggiudicazioni sono diminuite ma a distanza di 6 anni solo il 46% degli appalti aggiudicati risultano terminati e collaudati.
“Credo che in Sicilia- valga sempre il detto: “il miglior ospedale è l'aeroporto Falcone-Borsellino”. Con questo paradosso Giovanni Coppolo ha espresso il suo giudizio sull'efficenza dei servizi sanitari siciliani. Nel senso che, quando c'é qualcosa di serio, per i siciliani è meglio prendere l'aereo per andare a curarsi altrove”. Tutto ciò, ha sottolineato ancora Coppola, alimenta una spesa impropria per la “mobilità sanitaria” che ha raggiunto un deficit di 187 milioni con un incremento dell'1,9 per cento “e questo - ha concluso il procuratore generale - accade nonostante gli sforzi del governo regionale per il contenimento della spesa sanitaria”.

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