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Formazione, mobilità per 1.200 Scontro diretto con Centorrino

Già partite le lettere che annunciano le procedure che portano ai licenziamenti. All’assessore contestate “false promesse e il tentativo di illudere gli operatori costrunendo aspettative non supportate da alcun riscontro”

PALERMO. Lo Ial Cisl comunicherà  oggi ai sindacati l’avvio delle procedure di mobilità - primo passo del licenziamento collettivo - per 300 dipendenti su 650. L’Anfe farà lo stesso lunedì, comunicando il taglio di circa 300 dipendenti su 587. All’Ecap di Palermo via 53 formatori su 120 e all’Enaip perderà il posto un centinaio di persone. Il Cefop, che ha perso il finanziamento regionale, sta mettendo in mobilità 400 persone su 800. Le lettere sono partite. I licenziamenti nascono dalla riduzione del budget ma hanno l’effetto di annunciare la rottura delle trattative tra gli enti della formazione professionale e l’assessore Mario Centorrino.
Lo scontro frontale è comunicato in una lettera dei due rappresentanti - Ketty Gangemi e Salvatore Miroddi - di Cenfop e Forma Sicilia, le associazioni che raggruppano il 70% degli enti gestori dei corsi: all’assessore Mario Centorrino contestano «false promesse e il tentativo di illudere gli operatori costrunendo aspettative non supportate da alcun riscontro». Sulla riforma, in sintesi, non si tratta più: il settore piomba in uno stato da emergenza sociale e gli enti lasciano in mano alla Regione il futuro dei dipendenti. All’origine di tutto - scrivono gli enti - c’è il taglio del 30% dei finanziamenti e «i ritardi sull’avvio dei corsi di quest’anno e sull’apertura della rendicontazione del 2010. Ciò impedisce di corrispondere retribuzioni maturate dal luglio 2010 al personale».
La situazione è complicata da un ingorgo di leggi. «Stiamo avviando le procedure di mobilità - spiega Miroddi - applicando la legge nazionale che prevede una cassa integrazione pari all’80% dell’ultima retribuzione. Somma che si riduce del 10% l’anno dopo e arriva a dimezzarsi al quarto anno». Gli enti ritengono invece insufficiente la norma regionale che allarga il fondo di garanzia per i lavoratori che perdono il posto: permetterebbe di dare per 3 o 5 anni l’80% dello stipendio e il 100% dei contributi. Ma per la Gangemi «oggi questo fondo è finanziato con appena 6 milioni che non basteranno per tutti». Anche perché altri 60 enti hanno scritto all’assessorato per segnalare difficoltà che potrebbero portare al taglio di altri dipendenti. E per questo motivo nel documento inviato all’assessore gli enti aderenti a Cenfop e Forma chiedono «di concordare col ministero ammortizzatori sociali in deroga per fronteggiare un’imminente emergenza sociale».
Nel frattempo anche lo stipendio di maggio, che doveva essere versato oggi, non arriverà: lo ha confermato Franco Luca, dirigente dell’Enaip.
La legge regionale che allarga il ricorso al fondo di garanzia ieri ha sostanzialmente superato l’esame del Commissario dello Stato, Carmelo Aronica. Impugnato solo un comma che avrebbe permesso una deroga all’obbligo di presentare il Documento di regolarità contributiva: mossa che avrebbe aiutato enti in crisi, in primis il Cefop. La sanzione per chi non ha questo documento resta l’esclusione dai finanziamenti. Mobilità e licenziamenti riguardano personale in servizio nelle sedi degli enti in tutte le province. E di fronte a un malessere così diffuso anche l’area ex margheritina del Pd, che ha indicato Centorrino in giunta, inizia a prendere le distanze. Per Baldo Gucciardi «non è più tollerabile il silenzio dell'Assessorato nella soluzione dei problemi della Formazione professionale. La commedia degli equivoci deve finire subito. Siamo alla macelleria sociale». Per Gucciardi «l’assessorato, responsabile del ritardo senza precedenti delle attività formative, deve assumersi le proprie responsabilità. Dia risposte o tragga le conseguenze». Contro Centorrino anche la Uil, per Claudio Barone «non può accusare gli altri di "falso allarmismo" se continua a lanciare spot pubblicitari invece di dare riposte ai problemi».

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