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Palermo, in bilico il bilancio dell'Asp 6

Un braccio di ferro interminabile con il collegio dei revisori dei conti, i dubbi confermati dall’advisor nominato dalla Regione e una lettera dell’assessorato che impone al manager di adottare correzioni. La principale azienda sanitaria siciliana rischia di non vedere approvato il documento 2010

PALERMO. Un braccio di ferro interminabile con il collegio dei revisori dei conti, i dubbi confermati dall’advisor nominato dalla Regione e una lettera dell’assessorato che impone al manager di adottare correzioni: è in bilico il bilancio dell’Asp 6 di Palermo, la principale azienda sanitaria del nuovo corso voluto dall’assessore Massimo Russo. Il bilancio del 2009 è stato approvato «a condizione» che quello del 2010 contenga gli aggiustamenti necessari a superare i rilievi. Sull’Asp si è aperta la partita politica, a 24 ore dall’attacco del ministro Fazio sui ritardi della Regione nel piano di rientro e dalla richiesta di dimissioni a Russo partita dai coordinatori del Pdl.



Giovedì scorso il dirigente dell’assessorato, Maurizio Guizzardi, ha scritto al manager Salvatore Cirignotta e all’assessore all’Economia per segnalare che il bilancio 2009 veniva approvato ma sottoposto a condizione. Dipende, in sintesi, dalla regolarità del bilancio 2010, che Cirignotta ha consegnato un paio di giorni fa ai revisori dei conti. Guizzardi ricorda che il bilancio 2009, inizialmente chiuso con un attivo di 28,6 milioni, è stato bocciato una prima volta dal collegio dei revisori. A quel punto - a metà del 2010 - l’assessorato affida al proprio advisor, la Kmg, una valutazione sulle «insussistenze attive»: la relazione dell’organo di verifica solleva dubbi su 25 milioni di svalutazione crediti, su 2,5 milioni di debiti per fatture da ricevere e su 686 mila euro di debiti legati alla Tarsu. Russo ha quindi chiesto a Cirignotta di rettificare il bilancio e l’attivo è sceso a 566 mila euro. Ma il collegio dei revisori lo ha bocciato di nuovo contestando soprattutto le valutazioni su immobilizzazioni materiali e immateriali, su crediti e debiti verso l’Inail e verso i fornitori. A vuoto i successivi tentativi di Cirignotta: i revisori a febbraio 2011 hanno bocciato ancora il documento. L’assessorato ha di nuovo coinvolto la Kmg e ora ha dettato a Cirignotta alcune «azioni correttive». Che, appunto, dovranno essere recepite nel bilancio 2010 a cui quello del 2009 resta appeso. Cirignotta non ci sta. Vede nel collegio dei revisori «esponenti da sempre ostili alla direzione dell’Asp» e ritiene il bilancio «regolarmente approvato». Il manager ricorda tra l’altro che «nel 2009 mi sono insediato a settembre, quando tutte le spese erano già fatte». Cirignotta rinvia al 2010 la responsabilità sugli atti: «Il bilancio dell’anno scorso è in attivo per oltre un milione». Salvatore Sammartano, dirigente dell’assessorato, conferma che «i rilievi degli organi di controllo sembra siano stati superati col nuovo bilancio».



Ma il Pdl ora vuol misurare gli effetti della riforma targata Russo. Salvatore Iacolino, eurodeputato e predecessore di Cirignotta, ha chiesto al ministero di «concorrere per definire le valutazioni dei dirigenti». Iacolino non punta il dito contro gli ex colleghi ma rileva che «se è vero che il ministro Fazio ha individuato irregolarità nella gestione della sanità da parte della Regione, allora ci attendiamo misure conseguenti». L’intero Pdl segnala che la valutazione dei manager, attesa per marzo, è già slittata a fine maggio. I primi dati sulla gestione di Asp e ospedali nel 2010, diffusi dall’assessorato all’Economia, mostrano perdite. Catania ha chiuso con un meno 17 milioni, Messina con una perdita di 33,9 milioni. Agrigento è in rosso per 9,8 milioni, Caltanissetta per 7,9. Enna ha un buco di 7,8 milioni e Siracusa uno da 4,9 milioni. Al Civico di Palermo c’è un -25 milioni e a Villa Sofia un -11. Per Sammartano «si tratta di preconsuntivi e bisogna vedere da quale situazione debitoria si partiva».

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