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Cracolici: "Finanziaria senza riforme? Colpa di Cascio e del governo nazionale"

Il capogruppo Pd all'Ars prova a difendere la manovra: "Il presidente è schizofrenico, da Roma ci hanno impedito di usare i fondi Fas per la sanità"

PALERMO. «Abbiamo approvato una manovra senza riforme per la schizofrenia del presidente dell’Ars e per l’ostilità del governo nazionale. Hanno tentato di non farci varare il bilancio entro il 30 aprile e aprire così il dibattito sull’eventuale scioglimento dell’Ars. Così i ministri siciliani volevano delegittimare questa fase politica»: Antonello Cracolici, capogruppo del Pd all’Ars, difende la Finanziaria e illustra le strategie del Pd.

Come giudica la manovra appena approvata?
«Abbiamo salvaguardato settori come scuola, diritto allo studio universitario, teatri e servizi sociali. E abbiamo fatto la scelta politica di rinviare a leggi di settore le riforme».

Però Lombardo aveva detto che sarebbe stata una Finanziaria di riforme. Perché poi non le avete approvate?
«Lo Stato ha condotto nei nostri confronti un’azione politica. Ci ha impedito di usare i fondi Fas per la sanità mentre lo ha consentito ad altre Regioni. E non ci ha dato i Fas neppure per i forestali malgrado il Cipe avesse acconsentito. Ciò ci ha obbligato a fare un mutuo da oltre 900 milioni. E il presidente dell’Ars, Francesco Cascio, oggi lamenta la mancanza di riforme ma prima a novembre e poi nei giorni scorsi ha stralciato tutte le norme che avrebbero permesso nuove entrate. Penso alla vendita delle partecipate o alla riforma degli Iacp. Con queste risorse avremmo finanziato le imprese e le norme di sviluppo».

Anche Confindustria dice che avete pensato solo a dividere contributi a pioggia.
«Credo che il presidente Lo Bello parli di una cosa che non conosce bene. Le spese per gli enti della tabella H sono diminuite da 61 a 56 milioni. E comunque quei fondi sono destinati anche a università e consorzi di bonifica. Anch’io avrei voluto fare di più per le imprese e per una nuova politica del credito ma misureremo l’impegno di questa maggioranza sulla volontà di portare avanti subito le riforme. Ci metto la faccia, dico no al galleggiamento. E, per quanto non condivida la sua linea, cito Renzi: ”Questa Regione va rottamata».

Il Pd ha chiesto un accordo politico col terzo polo e la sinistra estrema. E poi una nuova giunta. Ma Sel e Idv hanno già detto no.
«Noi lavoriamo per mettere insieme tutti gli avversari di Berlusconi e del cuffarismo. Chi non ci sta se ne assume la responsabilità. Spero che in loro prevalga il senso della politica: si vince per un voto in più. E non vorrei che ci fosse qualcuno non interessato a vincere per non sporcarsi le mani. Sul piano morale il Pd non accetta lezioni da nessuno».

Ci sarà prima una nuova giunta o le elezioni?
«Intanto partiamo dall’accordo politico. L’alleanza che proponiamo col terzo polo ha l’obiettivo di fare un governo per arrivare alle elezioni. Saranno poi gli organismi di partito a decidere in quali forme e in quali tempi andare al voto. Ma l’alleanza prescinde dalle vicende giudiziarie di Lombardo. Col terzo polo il Pd vuole fare un pezzo di storia insieme e ciò varrebbe anche se il presidente venisse rinviato a giudizio. In quel caso varrà solo l’accordo col terzo polo e si andrà a votare. Ma le cose che sto leggendo sull’inchiesta erano già uscite un anno fa».

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