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Big dell'Mpa scettici sull'alleanza col Pd Dialogo a destra: crepa tra i finiani

Musotto e Leanza storcono il naso sulla possibilità di virare verso sinistra. Scalia e Urso vicini a Micciché fanno infuriare Strano

PALERMO. Un pezzo dell’Mpa dubita dell’opportunità della svolta a sinistra. E i finiani si spaccano sul ritorno al dialogo col centrodestra. Sale la tensione nella maggioranza alla Regione dopo l’appello del Pd per un’alleanza col terzo polo che dia il via a una giunta politica.
Il capogruppo Francesco Musotto si fa interprete dei mugugni che altri deputati e dirigenti dell’Mpa mantengono per ora sotto traccia: «Sì, c’è una fetta del partito che ha dei dubbi sulla svolta a sinistra. Ma credo che ci sia ancora molto da lavorare prima di arrivare a una decisione». Finora solo Giovanni Pistorio si è sbilanciato nell’accettare l’appello del Pd. Lombardo ha aperto ai Democratici ma ha rinviato la decisione. E anche Lino Leanza mette sul tavolo qualche interrogativo: «Per ora si rischia di bloccare l’attività regionale e perdere i fondi europei. I prossimi quattro mesi non possono essere spesi attorno al dibattito su governo tecnico o governo politico. Le migliori risposte sono i fatti, i risultati. E quelli dobbiamo portare a casa nei prossimi quattro mesi». In gran segreto Lombardo sta per commissionare a un grande istituto nazionale un sondaggio per verificare il gradimento dell’elettorato alla svolta verso il Pd. L’indagine è prevista per i primi di giugno.
Una spaccatura ancora più profonda fra i finiani. La scintilla è stata la manifestazione organizzata per sabato da Adolfo Urso e Pippo Scalia per presentare la fondazione FareItalia. Ma fra gli invitati ci sono Gianfranco Miccichè (Forza del Sud) e Nello Musumeci (La Destra) e non molti altri finiani: non invitati in primis i falchi antiberlusconiani Briguglio, Granata e Lo Presti. Immediatamente sono ripartite le voci di un possibile approdo di Urso e Scalia, con relative truppe, in Forza del Sud. Ipotesi di cui già si era parlato all’epoca della prima frattura con Fini, dopo il congresso fondativo.
Nino Strano si è detto «sconcertato da un’iniziativa con Musumeci e Miccichè, impegnati quotidianamente nella lotta contro il nostro movimento e nella diffamazione di Fini». Per Strano «è sconcertato l’intero gruppo dirigente siciliano». Alla vigilia della svolta a sinistra, i rapporti tra Lombardo e Scalia in questi giorni sono al minimo storico. E lo stesso Scalia ieri non ha negato di cercare un nuovo dialogo col centrodestra: «Gli esponenti del centrodestra sono interlocutori istituzionali con cui è utile avviare una fase di confronto». Scalia precisa di non trovare imbarazzante «avviare una collaborazione con rappresentanti del governo nazionale». Ma ammette anche di non gradire «le dichiarazioni quotidiane di cui Granata non riesce a fare a meno». Il coordinatore non esclude l’ipotesi di un addio: «Se l’opinione di Granata fosse quella del partito, ne prenderei atto».

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