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Schifani: "Attacchi a magistrati mettono a rischio la democrazia"

Il presidente del Senato in un'intervista al Giornale di Sicilia: "Non può venire meno il rispetto verso i giudici. Dire 'fuori le Br dalla Procura di Milano' è come dire 'fuori la mafia dalla Procura di Palermo'. Si tratta di trasformare il carnefice in vittima"

ROMA. "Se viene meno il rispetto verso i magistrati è in pericolo non solo la magistratura, ma la stessa democrazia". Lo dice il presidente del Senato, Renato Schifani, in un'intervista al Giornale di Sicilia.    La seconda carica dello Stato ribadisce la sua netta condanna all'iniziativa di Roberto Lassini, autore dei manifesti contro la procura milanese, e spiega: "Dire 'fuori le Br dalla Procura di Milano' è come dire 'fuori la mafia dalla Procura di Palermo'. Si tratta di trasformare il carnefice in vittima".   


Nell'esprimere "solidarietà all'intera magistratura".  Schifani aggiunge che non esiste nessuno scontro sulla giustizia tra Parlamento e Quirinale, "perché - dice - alle Camere spetta la funzione legislativa, al Quirinale l'alta vigilanza sull'inesistenza di vizi palesi d'incostituzionalità delle leggi approvate".    Rispondendo alla domanda se sta spegnendo le polemiche sulla giustizia, Schifani risponde: "Ci sto provando". E aggiunge che "l'interesse del Paese deve prevalere sulle contrapposizioni. Chiedo meno scontri e più coesione istituzionale".    Infine, sulle intercettazioni Schifani afferma che per quanto riguarda la lotta alla mafia non ci devono essere limiti a questo strumento: "E' un pensiero condiviso sia dal Governo che dal Parlamento”. 

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