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Lombardo ritrova la fiducia dell'Udc

Nessun segnale dall'area finiana, in attesa delle prossime mosse della procura di Catania

PALERMO. Nel giorno in cui torna a guardare con interesse al Terzo polo, e all’indomani di un incontro romano con Casini, Lombardo trova la fiducia esplicita dell’Udc. È la capogruppo Giulia Adamo a segnalate l’apprezzamento del partito «per la serenità del presidente Lombardo e il rispetto nei confronti delle istituzioni e della magistratura». 
Tace invece l’area finiana. Nessuna nota ufficiale in attesa delle prossime mosse della procura di Catania ma il sostegno al governo, comunque, non è in discussione in questa fase da parte di Fli.
L’area rutelliana - colpita dalle vicende giudiziarie che stanno coinvolgendo Bonomo - ha manifestato vicinanza a Lombardo attraverso la presenza, ieri in conferenza stampa, dell’assessore tecnico ai Beni culturali, Uccio Missineo. Ma anche qui, nessuna nota ufficiale.
Va all’attacco invece l’opposizione. E, pur senza dirlo nelle dichiarazione virgolettate, il Pdl annuncia che a maggio presenterà la mozione di sfiducia a Lombardo: «Prima approviamo il bilanio - ha esordito il capogruppo Innocenzo Leontini - e togliamo ogni alibi al governo. Lavoriamo, finché possiamo, a mantenere attivo il Parlamento. Noi del Pdl, scaricati da Lombardo interessato a proseguire da solo senza il consenso degli elettori e con l’appoggio di partiti anch’essi trasformisti, abbiamo un interesse: che la Sicilia non finisca definitivamente ferita e ingessata dai tradimenti della politica». Per Toto Cordaro (Pid) «il governo Lombardo ci ha portato alla catastrofe. È un fallimento politico. Passi dalle parole ai fatti e si dimetta». La mozione di sfiducia a Lombardo era stata annunciata a gennaio e vede coinvolti anche Pid e Forza del Sud. Il partito di Gianfranco Miccichè, fino a settembre principale alleato di Lombardo, da tempo lavora per arrivare a Palazzo d’Orleans. E ieri Michele Cimino ha lanciato una provocazione: «Si è reso conto Lombardo che chi tradisce dei fedeli alleati, come Miccichè e tutti noi di Forza del Sud, viene ripagato con la stessa moneta? Valeva la pena tradire gli elettori per allearsi con un partito che era stato sconfitto e che ambiva solo alle poltrone? Quale è stato il vantaggio di rompere con il governo nazionale per poi andare a elemosinare fondi per far quadrare i conti? Mai fidarsi del Pd». Gia. Pi.

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