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Appello del Papa: fermate le armi in Libia

Il Pontefice dopo la preghiera dell’Angelus: “Cresce la mia trepidazione per l'incolumità e la sicurezza della popolazione civile e la mia apprensione per gli sviluppi della situazione”

CITTA' DEL VATICANO. Pregando per "un ritorno alla concordia in Libia e nell'intera Regione nordafricana" il Papa rivolge "un accorato appello agli organismi internazionali e a quanti hanno responsabilità politiche e militari, per l'immediato avvio di un dialogo, che sospenda l'uso delle armi". Papa Ratzinger lo ha detto dopo la preghiera dell'Angelus. "Di fronte alle notizie, sempre più drammatiche, che provengono dalla Libia, - ha affermato Benedetto XVI dopo la preghiera dell'Angelus recitata dalla finestra del suo studio su piazza San Pietro -  cresce la mia trepidazione per l'incolumità e la sicurezza della popolazione civile e la mia apprensione per gli sviluppi della situazione, attualmente segnata dall'uso delle armi”.     
Il Pontefice ha quindi rilevato come "nei momenti di maggiore tensione si fa più urgente l'esigenza di ricorrere ad ogni mezzo di cui dispone l'azione diplomatica e di sostenere anche il più debole segnale di apertura e di volontà di riconciliazione fra tutte le Parti coinvolte, nella ricerca di soluzioni pacifiche e durature". "In questa prospettiva, - ha aggiunto - mentre elevo al Signore la mia preghiera per un ritorno alla concordia in Libia e nell'intera Regione nordafricana, rivolgo un accorato appello agli organismi internazionali e a quanti hanno responsabilità politiche e militari, per l'immediato avvio di un dialogo, che sospenda l'uso delle armi".

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