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Deriva a sinistra? Le tante anime del Mpa

Il nuovo partito si chiamerà I meridionali o Partito del meridione d’Italia. si muoverà a braccetto con l’Udc rifondata da Casini e guarda alla ricostituzione dell’area democristiana avviata da Mannino. Musotto: "Col Pd è giusto il confronto e si possono fare insieme buone leggi. Ma non andrei oltre"

PALERMO. Francesco Musotto vede «una deriva a sinistra». Ferdinando Latteri non esclude a priori un rapporto col centrodestra e rimpiange «l’occasione persa con Miccichè». Paolo Ruggirello guida la pattuglia dei deputati autonomisti scontenti dall’ultimo governo e medita perfino di lasciare Lombardo per dar vita a un nuovo gruppo all’Ars che si muova nell’area di centrodestra.
Nel giorno dell’apertura della fase costituente del nuovo partito ecco le spine di Raffaele Lombardo. La linea politica e le conseguenti alleanze, da decidere una volta e per tutte, rischiano di far perdere pezzi.
La scommessa del presidente è ancora una volta quella di tenersi tutte le porte aperte. Da qui la ricollocazione al centro di Lombardo. Il nuovo partito - il nome sarà I meridionali o Partito del meridione d’Italia - si muoverà a braccetto con l’Udc rifondata da Casini e guarda alla ricostituzione dell’area democristiana avviata da Calogero Mannino. In questa chiave il nuovo partito segna l’inizio della fine del Nuovo polo e nel centro ricostituito rappresenta l’anima meridionalista in grado di attrarre trasversalmente movimenti e intellettuali del Sud a cui Lombardo vorrebbe anche affidare la presidenza del partito. Ma in vista di quali alleanze? Lombardo guarderà a destra o a sinistra? Il presidente ha anticipato che saranno gli iscritti e i simpatizzanti a decidere il rapporto col Pd.
Poco meno che una provocazione. Che in tanti però nell’Mpa vogliono realizzare. Il capogruppo all’Ars Francesco Musotto, per esempio, prende le distanze dalla linea che vorrebbe invece Giovanni Pistorio. Il braccio destro di Lombardo al Senato ha perfino proposto di guardare a Roberto Saviano come leader del nuovo partito. Musotto scuote il capo: «Mi auguro sia una dichiarazione estemporanea e che la linea non sia questa». Il no di Musotto a Saviano è in realtà il no al simbolo di una sinistra aggressiva: «C’è una deriva a sinistra - commenta il capogruppo all’Ars - Col Pd è giusto il confronto e si possono fare insieme buone leggi. Ma non andrei oltre. A meno che non lo decida un congresso con tutta la base». Ma Musotto avverte: «Se consultiamo la base, il 70% dirà no all’alleanza col Pd».
Per avere l’idea del clima che si respira in queste ore nell’Mpa, bastava leggere ieri l’sms inviato da Ferdinando Latteri a molti compagni di partito. L’ex rettore di Catania ha proposto «di chiedere a Montezemolo se accetta la leadership del nuovo partito». Latteri è da giorni corteggiato a Roma dai berlusconiani che provano ad allargare la maggioranza. E non nasconde che «la maggior parte dei militanti non andrebbe a sinistra. C’è rimpianto per non aver creato con Miccichè il partito del Sud. Condivido l’idea di consultare la base e decidere insieme una nuova ragione. Si potrebbe riprovare anche col centrodestra sulla base di un progetto nuovo in chiave meridionalista». Big come Lino Leanza scelgono il silenzio in attesa di capire. Ruggirello ha invece avuto ieri notte un incontro con Lombardo e oggi dovrebbe sciogliere il nodo sul suo futuro. Insieme ad altri ha avviato un dialogo per costituire un gruppo che a livello nazionale si rifà al movimento Alleanza di centro di Francesco Pionati.

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