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Regione, taglio da 200 milioni sulle spese degli assessorati

Armao ha fissato i limiti per l'anno in corso attuando una riduzione più forte del previsto. La decisione arriva dopo la Finanziaria nazionale. L'Isola potrà contare su 7,8 miliardi

PALERMO. In attesa di bilancio e Finanziaria, ecco i primi tagli alle spese della Regione. Con una circolare inviata a tutti i dipartimenti, l’assessore all’Economia, Gaetano Armao, ha dettato i tetti di spesa per l’anno in corso applicando una riduzione più forte del previsto. Un taglio ulteriore frutto della Finanziaria nazionale.
La prima riduzione, annunciata da tempo, è pari allo 0,9% di quanto indicato nel patto di stabilità 2010. Si tratta di indici programmati e conosciuti da tempo. Ma la circolare recepisce l’ultima Finanziaria nazionale che ha aggiunto un taglio secco di altri 198,5 milioni per la compartecipazione della Regione all’obiettivo del risparmio pubblico. Ne viene fuori che, ai fini del rispetto del patto di stabilità, la Regione potrà impegnare quest’anno 7,8 miliardi ed effettuare reali pagamenti per 6,7 miliardi.
Il taglio di oltre 200 milioni è stato spalmato su tutti i dipartimenti e gli uffici che risultano centri di spesa: sono escluse solo le uscite per la sanità, per la concessione di crediti e quelle legate ai fondi europei. La circolare precisa che si tratta al momento di un’operazione matematica e che, dopo l’approvazione del bilancio, i dati possono essere aggiornati e quel taglio distribuito dunque diversamente. Nell’attesa, solo per fare qualche esempio, il dipartimento Beni culturali vede scendere la possibilità di emettere impegni di spesa dai 207 milioni dell’anno scorso a 106. La Formazione professionale scende da 701 milioni a 575, l’Ambiente da 96 a 63, il Turismo da 162 a 123. Anche la Protezione civile vede diminuire la possibilità di emettere impegni di spesa passando dai 210 milioni dell’anno scorso ai 148 del 2011 e il dipartimento Energia scende da 36 a 6 milioni.
Altri dipartimenti vedono diminuire maggiormente la possibilità di emettere pagamenti reali. È il caso delle Attività produttive che scende da 176 milioni a 126.
Al momento, spiegano in assessorato, si tratta solo di cifre che non pregiudicano l’attività ordinaria. Ma via via che ci si avvicina a fine anno, e dopo la programmazione definitiva frutto del nuovo bilancio, i controlli saranno stringenti. L’assessorato guidato da Armao ha già imposto di trasmettere i dati sulla programmazione reale delle spese, con l’indicazione di quelle prioritarie, non appena sarà varato il bilancio. Nell’attesa la circolare ricorda che sforare i limiti già individuati «comporterebbe l’applicazione delle sanzioni previste dallo Stato con gravi ripercussioni economiche per la collettività» (è possibile anche un aumento delle tasse per recuperare lo sforamento). Per questo motivo Armao ha chiesto ad assessori e dirigenti «la massima attenzione nell’utilizzo delle risorse, operando un’attenta e scrupolosa valutazione delle spese nel rispetto dei tetti assegnati».
Intanto è partita a Roma la trattativa per fissare il nuovo patto di stabilità, che potrebbe incidere ancora sui tetti appena fissati. In particolare l’assessore Massimo Russo sta provando a ridurre la quota di compartecipazione della Regione alla spesa sanitaria, oggi fissata al 49%. Soglia che impedisce attualmente di chiudere il bilancio: una prima decisione si avrà a fine mese. Mentre Armao ha aggiunto che «nel mese di marzo verranno affrontate le questioni relative alla piena attuazione delle norme finanziarie dello Statuto e quelle dell'applicazione alla Regione della riforma del federalismo fiscale, per la quale è stata condivisa la necessità di trovare meccanismi di riequilibrio e perequazione».

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