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Fondi Cipe al Comune, gli imprenditori lanciano l'allarme

Polemiche sulla decisione di pagare gli stipendi attingendo dai finanziamenti per gli investimenti. Il presidente di Confindustria: si nomini un commissario. Per Genco "non cambia nulla"

PALERMO. Polemiche e allarme sulla decisione di pagare gli stipendi dei dipendenti del Comune e delle società partecipate attingendo, temporaneamente, dai finanziamenti destinati dal Cipe per gli investimenti. Gli imprenditori non ci stanno. «Non si può dirottare su spese correnti un fondo riservato a investimenti strutturali, si nomini subito un commissario», attacca il presidente di Confindustria, Alessandro Albanese. «Non c’è programmazione, non c’è potere di spesa e non c’è più la possibilità di poter contare su finanziamenti destinati a investimenti», dichiara il presidente dell’Ance, Giuseppe Di Giovanna.
Nonostante sia vero che i 35 milioni richiesti per l’emergenza ritorneranno nelle casse non appena il Comune incasserà i soldi dei tributi locali e i crediti da parte di Stato e Regione, a preoccupare maggiormente gli imprenditori è il fatto di non sapere quanti soldi arriveranno da Roma e da Palazzo d’Orleans e quando. A fine mese, infatti, il Comune dovrà versare 50 milioni per gli stipendi del personale. Il rischio dunque è quello di andare in rosso, se i fondi richiesti non arriveranno in tempo, costringendo il Comune a richiedere un anticipo alla Tesoreria, la Bnl.
Intanto, il vice sindaco Marianna Caronia, ha chiesto urgentemente al sindaco un confronto sulla finanziaria regionale e nazionale “per mettere a segno una strategia e battere i pugni”. Mentre l’assessore comunale al Bilancio, Giuseppe Genco, ha chiesto agli uffici di avere un quadro dei flussi di entrata e uscita dei prossimi sei mesi.
I dettagli sull'edizione di Palermo del Giornale di Sicilia di oggi.


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