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Alle comunali un candidato unico e autonomo per il "Nuovo Polo"

Il patto siglato ieri tra Mpa, Udc, Fli e Api. Oggi all'Ars si discutono le basi per modificare la legge elettorale

PALERMO. La prima decisione è stata quella di cambiare nome: dal patto siglato ieri fra Mpa, Udc, Fli e Api è nato il Nuovo Polo e non il terzo Polo.
Lombardo ha messo attorno a un tavolo Giampiero D’Alia e Giulia Adamo dell’Udc, Mario Bonomo dell’Api, i finiani Pippo Scalia, Alessandro Aricò e Livio Marrocco. Per l’Mpa c’erano Francesco Musotto ed Enzo Oliva. Il Nuovo Polo avrà un candidato unico e autonomo alle Amministrative di primavera: sarà - per dirla con le Parole di Musotto - sfidante sia del Pd che del Pdl, mentre al secondo turno si sceglierà le alleanze guardando con priorità al Pd. Anche Lombardo si è espresso in questo senso.
Sull’alleanza col Pd alla Regione ci sarà un primo test oggi. In prima commissione all’Ars si discutono le basi della riforma elettorale per i Comuni con il Pd che chiede l’introduzione della doppia scheda (una per eleggere il sindaco e l’altra per il consigliere) e il Nuovo Polo che vorrebbe restare con la scheda unica. La mediazione la stanno portando avanti i finiani e prevede, rivela Livio Marrocco, di restare con una sola scheda ma rendere obbligatoria l’indicazione sia del candidato sindaco che del consigliere, pena la nullità del voto. Il segretario del Pd,Giuseppe Lupo, apre: «Noi vogliamo che il voto al sindaco sia evidente e non frutto di trascinamento. Vedremo le proposte che matureranno».
Le Amministrative saranno il primo test per il Nuovo Polo, che intanto si coalizza anche in vista di eventuali elezioni nazionali. Se Berlusconi cadesse, la stessa posizione Comune verrebbe espressa per le Politiche. E in quel caso non è da escludere la candidatura di tutti i leader, Lombardo compreso. Passaggio che in caso di elezione permetterebbe al governatore di decidere entro tre mesi se optare per Roma o Palermo: ci sarebbe insomma una fase di transizione in cui decidere se chiudere o meno la legislatura anche alla Regione. Decisione da prendere sulla base del risultato elettorale delle Politiche.
Nell’attesa Udc, Mpa, Fli e Api formalizzeranno il patto con la costituzione all’Ars di un intergruppo: sorta di federazione parlamentare che può contare su 28 deputati. Martedì la presentazione ma resta imprescindibile il rapporto col Pd per andare avanti all’Ars. Da decidere anche la posizione nelle varie giunte locali amministrate ancora col Pdl. Ma l’idea è quella di andare avanti insieme fin quando possibile.
I rapporti col Pdl sono stati fotografati ieri da Angelino Alfano che da Sciacca ha giudicato Lombardo «una calamità per la Sicilia». Il ministro della Giustizia ha provocato il Pd: «Sostenendo Lombardo sta perdendo il voto d’opinione a vantaggio di Di Pietro e Vendola. E c’è aria di frattura fra Cateno De Luca e Gianfranco Miccichè: il deputato messinese ha mostrato malessere verso il leader di Forza del Sud. Raccogliendo la solidarietà di un ex pupillo di Miccichè, Giovanni Greco.

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