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Rifiuti bruciati nelle cementerie, Confindustria d'accordo

È una delle soluzioni che da qualche giorno sta prendendo quota all’assessorato all’Energia, dove è in fase di completamento la riscrittura del piano per lo smaltimento

PALERMO. I rifiuti siciliani potrebbero finire dentro gli altiforni di cementifici o centrali elettriche. È una delle soluzioni che da qualche giorno sta prendendo quota all’assessorato all’Energia, dove è in fase di completamento la riscrittura del piano per lo smaltimento dei rifiuti. Ieri l’assessore Giosuè Marino ne ha parlato a Palazzo d’Orleans con il governatore Raffaele Lombardo.



La soluzione di spedire negli altiforni i rifiuti manderebbe definitivamente in soffitta i termovalorizzatori, anche quelli di piccole dimensioni e tecnologicamente più avanzati che la Regione non ha escluso nella prima bozza di piano. Anche la nuova formulazione - resa necessaria dalle obiezioni sollevate al primo testo dalla Protezione civile - prevederà i mini termovalorizzatori ma solo come ipotesi residuale. Il piano di Marino punterà - come già anticipato a settembre - sull’aumento della raccolta differenziata e sulla creazione di una serie di impianti di pre-trattamento dei rifiuti destinati a separare tutto ciò che è riciclabile o smaltibile senza passare dalla discarica da tutto ciò che deve necessariamente essere bruciato o mandato appunto in discarica. «Ciò che resterà a questo punto - ha detto ieri l’assessore - è una parte davvero minima di rifiuti che potrebbe essere destinata agli altiforni di centrali elettriche e cementifici. Strutture già esistenti che eviterebbero quindi il ricorso a nuovi impianti».



La soluzione degli altiforni passerebbe ovviamente da un accordo commerciale con le aziende private che posseggono questi impianti. E secondo la Regione costerebbe comunque meno - anche in termini di tempo - rispetto ai termovalorizzatori. Non è un caso che l’idea piaccia a Confindustria che ne aveva anche anticipato i contenuti in un documento ufficiale consegnato alla giunta. Secondo gli industriali «esperimenti di questo tipo sono già in atto in molte regioni d’europa, dove addirittura lo smaltimento dei rifiuti in questi impianti può essere imposto». Confindustria ha messo per iscritto che «è auspicabile che per i rifiuti che non troveranno altra possibilità di recupero si preveda la valorizzazione energetica attraverso gli esistenti cicli di combustione a elevate temperature che caratterizzano diversi processi produttivi».



Secondo gli industriali tutto ciò avrebbe anche un vantaggio di carattere ambientale: «Si verificherebbe un minore ricorso da parte degli impianti esistenti a combustibili da fonti tradizionali e quindi si assisterebbe a una riduzione delle emissioni di Co2». Le industrie siciliane esistenti dovrebbero a loro volta fare piccoli lavori di adeguamento del loro altoforno. Marino ha precisato che «sarà comunque il mercato a scegliere una soluzione fra quelle che verranno inserite nel piano». Un piano che - ha precisato l’assessore - dovrebbe essere pronto per l’esame della Protezione civile nazionale e del ministero dell’Ambiente fra poco più di una settimana

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