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Berlusconi: "Alfano potrebbe essere il mio successore"

Il presidente del Consiglio cita sempre di più il ministro della Giustizia come suo erede naturale. Scetticismo da parte dei consiglieri più stretti che pensano a una strategia anti-voto

ROMA. Lo aveva già detto due anni fa, durante la conferenza stampa di fine anno, e lo ha ripetuto quest’anno, sempre nella stessa occasione. Silvio Berlusconi riapre il tema della successione e il nome che viene fuori per primo è ancora quello di Angelino Alfano. Il nome del ministro della Giustizia, infatti, è quello che Berlusconi cita più spesso nelle riunioni private. Ed è quello che ormai viene indicato come possibile “delfino”.



«Stanno crescendo nuove forze assolutamente capaci di diventare presidente del Consiglio e portare avanti il Pdl e il centrodestra»  ha detto il premier. E se la legislatura dovesse arrivare al 2013  ha aggiunto, «mi auguro si appalesino permettendomi di dare un semplice contributo alla campagna elettorale». Anche nel 2008 aveva già ribadito le stesse cose e, in un'intervista per il libro di Maria Latella, aveva già fatto nomi e cognomi: "Alfano potrebbe essere il mio successore", sentenziò.



Lo stesso Berlusconi, del resto, è sempre stato ambiguo sull'argomento. Lo scorso febbraio, ad esempio, dichiarò di non aver mai pensato a cosa sarebbe successo dopo il 2020. E a luglio aggiunse: «Finora non è saltato fuori nessuno». Ancora più chiaro qualche mese dopo: «Capisco di avere una certa età, ma un successore non c'é».



Proprio per questo, chi lo conosce bene, è abbastanza scettico ai suoi annunci. Giulio Tremonti, ad esempio, qualche mese fa dichiarò: «Vi do una notizia: nel 2013 il successore di Silvio Berlusconi sarà... Berlusconi Silvio». Altrettanto sarcastico Marcello Dell'Utri: "E' come parlare del futuro universitario di un neonato", disse il senatore.
E' anche vero, però, che stavolta il Cavaliere avrebbe una ragione in più per pensare ad un passo indietro: nel 2013, infatti, scadrà anche il mandato di Giorgio Napolitano e con una maggioranza ampia il premier potrebbe anche essere tentato dal colle più alto della politica. Ma pochi scommettono sul fatto che la legislatura arrivi al suo naturale compimento. Ed ecco perché nessuno si fa troppe illusioni su un imminente passo indietro del Cavaliere.

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