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Sanità, Lombardo: deficit azzerato

Il governatore pronto a restituire 20 milioni di Irpef pagati per ripianare il buco. Il Pd chiede di utilizzare le somme per ridurre i ticket sanitari a carico delle famiglie più bisognose

PALERMO. La Regione si dice pronta a restituire ai siciliani 20 milioni di tasse pagate fra il 2009 e il 2010 per la copertura del buco della sanità. Raffaele Lombardo ha dato l’annuncio nel giorno della tradizionale conferenza stampa di fine anno. Il governatore ha detto che la giunta sta studiando il percorso amministrativo per restituire i primi venti milioni che lo Stato è obbligato a rimborsare alla Regione. La chiusura positiva del piano di rientro dal deficit della sanità impone infatti l’erogazione di aiuti di somme che lo Stato aveva trattenuto negli anni in cui il deficit era elevato. Negli stessi anni, a partire dal 2006, la Regione era stata costretta ad aumentare l’addizionale Irpef per tutti i cittadini e l’Irap alle imprese: entrambe le tasse erano state elevate al massimo.
L’assessore all’Economia, Gaetano Armao, ha precisato che il governo dovrà adesso stipulare un accordo con l’Agenzia delle entrate per decidere se la restituzione debba avvenire con un rimborso in busta paga o col meccanismo della compensazione rispetto alle prossime tasse da pagare. Niente da fare invece per l’Irap: per il momento la tassa a carico delle imprese non verrà ridotta.
In ogni caso, la cifra pro capite che i siciliani si vedranno restituire dovrebbe essere di poche centinaia di euro. Tanto che il Pd ha già chiesto col segretario Giuseppe Lupo che le somme vengano utilizzate dal governo per ridurre i ticket sanitari a carico delle famiglie più bisognose: l’obiettivo è abolire quelli sulla diagnostica e rendere generalmente esenti le famiglie che hanno un reddito inferiore ai 20 mila euro calcolati col modelle Isee. Di tutto ciò la giunta discuterà martedì.
Lombardo ha anche annunciato l’avvio di una nuova stagione di lotta contro il governo nazionale. Uno scontro che verrà spostato nelle aule giudiziarie. Il governatore ha anticipato che «ci rivolgeremo alla magistratura civile per capire quale sia stata la ragione per cui Ferrovie e Anas non hanno speso circa 4 miliardi di fondi Fas nel periodo 2000/2006 che sarebbero serviti a infrastrutture». Un secondo ricorso è stato annunciato contro il Cipe «che ha stornato fondi destinati alla Sicilia verso le regioni del Nord». Il governo intende impugnare tutte le ultime delibere del Cipe, organismo guidato da Gianfranco Miccichè. Infine, l’ultimo guanto di sfida riguarda le riunioni del consiglio dei ministri. Lombardo ha annunciato che la Sicilia intende essere convocata - a norma dello Statuto - ogni qual volta si discuterà di materie che la riguardano. In caso contrario scatterà un altro ricorso con l’obiettivo di dichiarare la nullità dei provvedimenti.
Se con questa mossa Lombardo ha messo un altro mattone nel muro issato fra sè e Berlusconi, con l’alleanza annunciata in vista della amministrative il governatore ha teso una mano al Pd. Al voto nei Comuni in primavera Lombardo arriverà insieme agli alleati del terzo polo (lui ama chiamarlo polo terzo) e puntando a una maggioranza col Pd: verrà quindi riproposto lo schema che regge la giunta regionale con Api, Udc e Fli. Davide Faraone lo sfida su Palermo: «Indichi un nome dell’Mpa e confrontiamoci alle primarie». Lupo a sua volta incassa ma rilancia: «Bene, ma adesso Mpa, Fli, Api e Udc siano coerenti e rompano l'alleanza con Pdl e Pid in tutte le amministrazioni comunali e provinciali». Il segretario del Pd ha poi chiesto di allargare l’alleanza a Idv e Sel (la sinistra estrema). E rispondendo indirettamente a un’area del Pd che inizia a chiedere un rimpasto per far spazio ai politici, Lombardo ha voluto promuovere l’intera compagine di governo: «Gente generosa e disponibile». Registrando a sua volta «la posizione recentemente meno ostile di Capodicasa, segnale che il fronte del Pd che mi contesta si indebolisce».
Infine, i buoni propositi per il 2011: «Spendere tutti i fondi europei e riformare la formazione professionale. E poi essere più paziente e ricercare la massima condivisione anche con le forze politiche non schierate con noi».

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