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Agrigento, D’Orsi: seguire il modello Lombardo o le dimissioni

Il presidente della Provincia spiega le ragioni della crisi profonda che lo ha portato, l'altro ieri, ad azzerare la giunta. Entro una settimana verrà varato il nuovo esecutivo

AGRIGENTO. A due giorni dall’azzeramento della giunta, il presidente della Provincia, Eugenio D’Orsi è alla ricerca di soluzioni che possano mettere fine alla crisi del suo governo. Ma le soluzioni rischiano ora di essere davvero clamorose.
Il capo dell’amministrazione provinciale agrigentina ha dichiarato di aver bisogno di una settimana «per riflettere e per capire la strada da intraprendere». Le ipotesi sono due: «Allinearmi alle indicazioni che mi arrivano dall’Mpa, dai leader del mio partito, Raffaele Lombardo e Roberto Di Mauro, cioè mettere in atto un esecutivo che abbia come modello il governo regionale; o in caso contrario, se non dovessi sentirmela o non dovessero esserci le condizioni, potrei lasciare tutto e dimettermi. Non ho vinto un concorso» chiarisce D’Orsi. E conferma anche l’estromissione dal governo dei suoi maggiori alleati, Pdl e Pid.
Si andrebbe, dunque, verso una coalizione formata da Mpa, Udc, finiani e rutelliani; sul modello di quella di Palazzo D’Orleans. Quanto al partito democratico, «esso non troverebbe spazio - assicura il presidente della Provincia - non posso permettere a chi ha perso le elezioni di avere un ruolo attivo nel mio esecutivo».
Maggiori dettagli nell’edizione di Agrigento del Giornale di Sicilia di oggi.

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