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Turismo, sociale e rifiuti: ecco la nuova formazione

L'assessore Mario Centorrino presenta le linee guida per i prossimi corsi in Sicilia. Stop a estetisti, parrucchieri ed operatori informatici. Divieti anche per gli enti debitori. Pronti anche i nuovi tariffari, uguali per tutti

PALERMO. I lavori del futuro in Sicilia? Specialisti per servizi turistici, ristorazione, operatori sociosanitari e addetti al trattamento dei rifiuti. Su questi punta la Regione per i nuovi corsi di formazione. Stop invece ai corsi per acconciatori, estetisti e operatori di pc: ce ne sono troppi in giro e sono figure «obsolete». La Regione annuncia il cambiamento della formazione professionale: i corsi del prossimo anno dovranno preparare le figure più richieste. Da evitare quelli che invece non danno sbocchi lavorativi.
Scattano poi divieti agli enti debitori e arriva la tariffa unica per evitare che corsi simili siano pagati in modo diverso.
L’assessore regionale alla Formazione, Mario Centorrino, ha presentato così ieri alla trasmissione «Ditelo a Rgs» il nuovo piano firmato qualche ora prima. Per renderlo operativo però servono 242 milioni di euro. Fondi da prevedere nel bilancio. «Ci saranno» ha detto in trasmissione Centorrino. E in serata la giunta ha assicurato i fondi per la Formazione chiedendo ai lavoratori di sospendere la protesta prevista per lunedì. Quanto alle nuove figure professionali «sono state seguite le indagini di mercato – ha spiegato l’assessore – e non servono più figure abusate che hanno portato alla saturazione del mercato e che fanno sprecare soldi pubblici in corsi inutili». Centorrino ha detto «basta a sciampisti ed estetisti perché ce ne sono troppi e invece in Sicilia servono altre professioni».
L’assessore ha anticipato in trasmissione che il 60 per cento dei nuovi corsi saranno per il settore terziario: in particolare specialisti dei servizi turistici, di alloggio e ristorazione, ma anche del trattamento dei rifiuti, del commercio all’ingrosso e al dettaglio, delle attività finanziarie e assicurative. Un venti per cento dei corsi saranno per agricoltura, pesca e attività subacquee. L’altro venti per cento per il settore sociale e parasanitario: operatori socio sanitari, per l’infanzia, animatori e assistenti domiciliari.
«Queste figure – ha spiegato l’assessore Centorrino – sono state scelte in base alle indagini di mercato effettuate da Istat, Isfol, Unioncamere». Il piano partirà dal 2011. Nel documento si chiarisce che saranno comunque completati i corsi biennali e triennali anche per le figure non rinnovate: in questo modo gli allievi potranno conseguire la qualifica per i corsi che già frequentano. Nel piano vengono considerati «prioritari» gli interventi formativi a favore delle politiche delle pari opportunità e inclusione sociale, dell’educazione ambientale e tecnologie rinnovabili, del settore industria, artigianato e pesca, dello sviluppo della persona e della ricerca del benessere. Tra le novità poi il divieto di finanziamento per gli enti con debiti accertati nei confronti dell’amministrazione e che non hanno provveduto all’accantonamento del Tfr. Viene introdotto anche l’elenco bloccato del personale a tempo indeterminato assunto entro il 31 dicembre 2008 con divieto di nuove assunzione e del turnover. Vengono istituiti dei «poli formativi con dotazione oraria di almeno diecimila ore» per ridurre il numero degli enti. Introdotta poi una tariffa unica per ogni settore. «In questo modo – ha detto Centorrino – si evita che corsi simili vengano pagati in modo differente». Ogni ora per i corsi del settore industria, artigianato e pesca costerà 140 euro, ciascuna di quelle per i servizi e il terziario 130 euro, quelle per l’inclusione sociale e il parasanitario 135 euro.

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