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Incontro Bossi-Fini: tante ipotesi, nessuna certezza

Il leader leghista: "Meglio una crisi pilotata che al buio. L'Udc? Se ne vada al mare...". Fini: "Aspetto una risposta dal premier, ma non è una cosa semplice". Ipotesi Tremonti come leader

ROMA - Fumata nera dal vertice Fini- Bossi. "Non si è risolto nulla", ha affermato il futurista Giorgio Conte. L'incontro è durato circa un'ora nel corso della quale il Senatur avrebbe tentato di verificare i margini di una trattativa, mentre il leader di Fli avrebbe ribadito che la posizione di Futuro e libertà è quella già espressa a Perugia. I due leader hanno poi fatto il punto in due separati vertici: uno al gruppo del Carroccio alla camera, l'altro nello studio del presidente della Camera. Fini, dopo aver incontrato Bossi, ha ricevuto Italo Bocchino, Adolfo Urso, Flavia Perina e Roberto Menia. Il Senatur ha incontrato i ministri Roberto Calderoli e Roberto Maroni ed il capogruppo dei deputati Marco Reguzzoni.  "C'è ancora lo spazio per non andare ad una crisi al buio", ha detto Umberto Bossi commentando con i cronisti l'incontro di oggi con il presidente della Camera Gianfranco Fini. Ma Berlusconi potrebbe accettare di dimettersi avendo la garanzia del reincarico?


"Altre volte - risponde Bossi - è avvenuto così. Il presidente del Consiglio è andato dal presidente della Repubblica per avere il reincarico. E' meglio una crisi pilotata che al buio".  E su questo Fini è d'accordo? "Abbastanza", risponde Bossi. Chiusura netta invece sul ritorno di Casini e del suo partito. "L'Udc via, al mare...''.  Dal canto suo Fini ha dichiarato: "Aspetto una risposta formale da Silvio Berlusconi alle cose che ho detto a Bastia Umbra. E, come ho appunto detto in quella occasione, ritirerò la delegazione Fli al governo se la risposta sarà negativa. Ovviamente, un
attimo dopo il rientro del premier da un importante vertice internazionale com'é il G20 di Seul. Bossi voleva capire quanto io fossi fermo sulle dimissioni di Berlusconi, perché il premier non vuole dimettersi" e che "la Lega non ha nascosto che avrebbero problemi a far entrare l'Udc".


Sarebbe spuntato anche il nome di Giulio Tremonti nel colloquio tra Gianfranco Fini e Umberto Bossi. Il leader leghista avrebbe tentato di capire fino a che punto il presidente della Camera sia disposto ad andare avanti nella richiesta di dimissioni di Berlusconi. Di fronte alle parole di Fini che ha ribadito la linea tracciata domenica dal palco della convention di Fli a Perugia, il Senatur si sarebbe spinto anche a perorare la causa di un Berlusconi Bis, pur di salvare la legislatura e soprattutto la riforma federalista. Fini avrebbe lasciato intendere di non escludere a priori anche l'ipotesi di sostituire Berlusconi con un altro candidato alla presidenza del Consiglio, ricevendo però un primo fermo diniego da parte del Carroccio. Solo a quel punto - secondo quanto si apprende - sarebbe venuto fuori il nome dell'attuale ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. Ma - si precisa - sarebbe soltanto una ipotesi tra quelle sul tappeto. Nulla di fatto, insomma, come precisato in maniera ufficiale più tardi da chi ha assistito all'incontro, ma solo una ipotesi su cui ragionare e apparentemente già scartata.

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