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Palermo, pentita parla su festini dell'entourage del premier

La procura avrebbe raccolto le dichiarazioni di Perla Genovesi, arrestata a luglio nell'ambito di un'operazione antidroga. La vicenda non trova conferme in procura, dove anzi si nega siano stati depositati verbali su questa vicenda. Coinvolta tra le altre anche una cubista italiana di 28 anni, che non è stata rintracciata

PALERMO. La procura di Palermo avrebbe raccolto le dichiarazioni di una 'pentita' su festini con droga e prostitute cui avrebbero partecipato politici anche dell'entourage del premier. La vicenda non trova conferme in procura, dove anzi si nega siano stati depositati verbali con tali dichiarazioni.

La 'pentita' è Perla Genovesi, arrestata a luglio dai carabinieri nell'ambito di un'operazione antidroga, ora ai domiciliari. La donna era assistente parlamentare dell'ex senatore del Pdl Enrico Pianetta. Secondo indiscrezioni avrebbe riferito ai magistrati Marcello Viola e Gery Ferrara di essere entrata in contatto con un impiegato comunale di Campobello di Mazara (Trapani), Paolo Messina, e di essere stata coinvolta, tramite questi, in un traffico internazionale di stupefacenti. Oltre a partecipare a festini a base di cocaina con politici locali del trapanese, la donna ha raccontato di avere trasportato la droga dalla Spagna per conto di Messina. Fermata, a Roma, ad un posto di blocco e trovata con la droga venne arrestata e poi rilasciata perché incinta, ma perse il posto di assistente parlamentare.

Secondo gli investigatori, Perla Genovesi sarebbe entrata, proprio grazie a Messina, nel grosso business della droga. L'impiegato di Campobello di Mazara, che ha una villa ad Imola, poteva contare su ingenti quantità di cocaina a costi bassissimi.    Messina è un personaggio centrale della vicenda ed ha rapporti di parentela con un favoreggiatore del boss latitante trapanese Matteo Messina Denaro. La Genovesi, che vive a Parma, e l'impiegato si sarebbero conosciuti in una discoteca in Emilia Romagna. La donna era ben inserita negli ambienti politici di Forza Italia e frequentava i vertici del partito. Ai magistrati ha raccontato di avere ricoperto incarichi nell'entourage del capogruppo del Pdl alla Regione Emilia-Romagna Luigi Villani.

La "pentita" ha riferito ai magistrati di avere stretto rapporti con diversi politici proprio grazie alle sue disponibilità di droga. Relazioni che si sarebbero estese dopo la nomina della donna ad assistente parlamentare del senatore del Pdl Enrico Pianetta.  Secondo indiscrezioni, la "pentita" avrebbe raccontato di avere presentato all'amica cubista Renato Brunetta, prima che questi diventasse ministro. L'amica avrebbe quindi chiesto all'uomo politico aiuto per un problema personale relativo all'affidamento del figlio.  Perla Genovesi fino a venti giorni fa era difesa dall'avvocato Aniello Schettino, che ha poi rinunciato al mandato per divergenze con la sua assistita per aver rilasciato dichiarazioni senza consultarlo. Attualmente la giovane donna è assistita dal legale palermitano Monica Genovese, legale che difende numerosi pentiti di mafia.

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