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Miccichè: "Io governatore? Se mi candido mio avversario è la procura"

Il sottosegretario dalla Presidenza è intervenuto alla prima convention di Forza del Sud. "Massimo Russo si dimetta ed entri in corsa contro di me". Messaggio a Franco Mineo: "Se sei un gran mafioso una testata non te la leva nessuno"

PALERMO. "Prossimo candidato a governatore della Regione siciliana? Non mi tirerei indietro. Ma c'é davvero il pericolo che io rischi di avere avversaria la procura di Palermo attraverso il suo esponente Massimo Russo? (il magistrato, attuale assessore regionale alla Sanità ndr)". Lo ha detto il sottosegretario alla Presidenza, Gianfranco Micciché, alla prima convention, oggi a Palermo del movimento Forza del Sud, del quale è uno dei fondatori.    


"Possiamo dire che finalmente la procura ha vinto esprimendo un proprio candidato? - ha aggiunto - Sono percorsi che non possono essere naturali in un Paese civile. Io apprezzo Massimo Russo, ma si dimetta  e si candidi". Il sottosegretario ha poi parlato anche della necessità di un aiuto da parte della Procura. "Sarebbe necessario un rapporto di maggiore collaborazione tra magistratura e politica. Io quando vado in giro incontro tante persone. Prima di ogni incontro ho tanti filtri ma non ho il mafia-detector in testa e non ho gli strumenti che possiede la procura, che ne sa sicuramente più di me.Se inizia una lotta tra i poteri - ha aggiunto - si finisce con una guerra civile.Non mi si può chiedere di evitare il contatto con la gente perché c'é chi potrebbe essere - ha affermato - 'mascariato' oppure potrebbe avere rapporti con i mafiosi. Io questo non lo posso sapere. Io scelgo le persone perché mi sembrano brave e non so se hanno parenti collusi o contatti con i boss. Il Partito che noi stiamo facendo è un partito che è al fianco di chi è accusato ingiustamente ma - ha aggiunto - è anche al fianco di chi accusa giustamente".    "Negli altri Paesi se c'é una persona sbagliata che avvicina un politico glielo si fa notare, lo si avverte - ha concluso Micciché - Mentre qui non si aspetta altro per fregarlo". 


Miccichè ha poi parlato della giustizia, riferendesoi in particolare all'indagine che coinvolge il suo collaboratorare, il deputato regionale Mineo. "La magistratura non è infallibile. Procuratore Messineo, io la stimo vivamente ma cerchiamo di essere più collaborativi gli uni con gli altri, non aspettiamo di farci una bella risata quando riusciamo uno a fottere l'altro". E proprio a Mineo, presente in platea, il leader di Forza del Sud ha detto:  "Franco io posso sbagliare, posso essere convinto che non sei un mafioso, ma può essere che sbaglio. E ti assicuro che se dovessi scoprire che sei un gran mafioso una testata non te la leva nessuno".   Micciché ha poi citato il caso del deputato nazionale Gaspare Giudice, sotto processo per otto anni con l'accusa di associazione mafiosa: "é morto con un tumore a causa di questa indagine".

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