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Musotto: «Un governo per risolvere i problemi»

Il capogruppo Mpa all'Ars: "L'eventuale Lombardo quater sarà un patto di legislatura. Non chiudiamo la porta in faccia a nessuno"

PALERMO. «Un eventuale Lombardo quater non avrà paletti temporali, bensì sarà un patto di legislatura. E nascerà senza escludere pregiudizialmente nessuno». Francesco Musotto, capogruppo Mpa all'Ars, in un colpo solo rispedisce al mittente due diktat- rispettivamente dell'Udc e del Pd- ed auspica (per la serie di interviste ai leader di partito) «da parte di tutti uno spirito di collaborazione per il bene della Sicilia».
Insomma, niente voto anticipato.
«A Saverio Romano, che chiede un governo di emergenza di pochi mesi, rispondo così: se davvero si vuole dare vita a un lavoro unitario per il bene della Sicilia, non lo si potrà fare in fretta e furia. È necessario, invece, coinvolgere le parti sociali, dialogare approfonditamente con imprenditori, sindacati, amministrazioni locali. Qualcuno ha mai visto una campagna elettorale rilassata, dove non solo fra opposte fazioni ma anche all'interno delle stesse coalizioni non ci siano attacchi reciproci a caccia dell'ultimo voto? Ha bisogno di questo la Sicilia? Non possiamo nasconderci dietro al dito: la situazione economica è grave e richiede uno spirito di collaborazione che una campagna elettorale certamente non faciliterebbe».

Lupo ha rilanciato la pregiudiziale anti- Berlusconi.
«Anche su questo siamo in disaccordo. La nostra prospettiva di governo non può e non vuole chiudere aprioristicamente la porta in faccia a nessuno e, soprattutto, non nasce "contro" qualcuno o qualcosa. L'importante è che si dia vita a un "governo dei fatti". Il punto di partenza dovrà essere la volontà di affrontare le emergenze della Sicilia, prima fra tutte quella occupazionale, ma anche quelle legate alle necessarie e non più rinviabili riforme di importanti settori dell'Amministrazione e della vita sociale della Regione".
Quale bilancio finora del governo Lombardo?
«Tanto è stato già fatto. Va ricordato che su molti dei provvedimenti di riforma approvati dall'Ars si sono registrati lunghi ed approfonditi dibattiti che hanno dato la possibilità a tutte le forze politiche di apportare il proprio contributo. Un esempio su tutti: la riforma della sanità, che ha visto alla fine un voto responsabile e partecipato. È questo lo spirito che deve contraddistinguere il lavoro di questa seconda parte della legislatura: non nascondere le differenze di opinione e di prospettiva ma allo stesso tempo accettare la possibilità di lavorare insieme per affrontare i problemi che attanagliano la vita dei siciliani».
Da dove ripartire?
«Adesso che da diverse parti viene ribadita la volontà di affrontare i problemi, è ora che le reali intenzioni vengano "testate" sul campo. Si dovrà fare una lista dei punti programmatici e su questa base confrontarsi con chi ha davvero interesse a risolvere i problemi con adeguati provvedimenti legislativi dell'Ars. E, se necessario, creando una nuova squadra di governo».

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