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Nuovi consulenti nelle società regionali

Sul sito internet delle aziende i nomi dei professionisti chiamati da Ast, Sviluppo Italia Sicilia e il Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia. Ma altre 11 aziende restano nell’ombra

PALERMO. Tre nuove società partecipate dalla Regione, dopo Sicilia e-Servizi e Beni Culturali spa, hanno pubblicato on-line le proprie consulenze. Qualcun’altra, invece, tace ancora. A dare conto sul proprio sito internet dei consulenti in carica adesso sono anche Ast, Sviluppo Italia Sicilia e il Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia. Un solo consulente per la prima. Si tratta del costituzionalista Giovanni Pitruzzella, che ha superato una selezione. È in carica dal 4 settembre 2009 e guadagna 48 mila euro all'anno per consulenze legali in materia di diritto regionale e amministrativo. Il suo incarico durerà tre anni.
Quelle legali sono le spese più esose anche per Sviluppo Italia Sicilia, società che si occupa di assistenza tecnica alla pubblica amministrazione, che ha nel registro paga tre consulenze. Allo studio legale Brugoletti e associati andranno 40 mila euro per 26 mesi e mezzo a partire dal 15 ottobre 2009. Un anno, a partire rispettivamente dal primo ottobre 2009 e dal primo dicembre dello stesso anno, dureranno gli incarichi della Cirm, che si occupa della sicurezza, e del ragioniere Francesco Magalio. Quest'ultimo guadagnerà 7 mila 200 euro per una consulenza sul lavoro.
Si apre alla trasparenza anche il Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia. Due incarichi sono ancora in atto: quelli di Giovanni De Bernardo che si occupa dello sviluppo delle attività del parco di Miragliano, a Mazara del Vallo. La sua consulenza, della durata di un mese, scadrà il 18 agosto. In questo periodo ha maturato 5 mila euro. Fino al 10 gennaio del 2011 durerà l'incarico di Prospera Marchesano, che in un anno ha guadagnato 16 mila 800 euro per la redazione della contabilità dei progetti. Ribadiscono, invece, di non avere nessuna consulenza due aziende: la Seus, che gestisce il 118, e Biosphera, società destinata ad essere incorporata in Beni Culturali Spa in seguito al riordino delle partecipate.
Restano nell'ombra, invece, altre 11 aziende, di cui la Regione detiene la maggioranza delle quote. Alcune potrebbero anche non avere nell'elenco paga nessun consulente, ma è certo che non si sono ancora adeguate alla normativa regionale, alla legge 11 del 2011, che prevede la pubblicazione delle consulenze per le società di cui la Regione detiene la maggioranza delle quote. Non lo ha fatto certamente CineSicilia, società che si occupa della promozione dell'immagine dell'Isola, che ha un consulente in carica. Sul sito non c'è traccia. «Queste società sono delle zone franche di cui né un deputato né i cittadini possono conoscere bilanci, consulenze e assunzioni», afferma Davide Faraone del Pd, che, oltre a interrogazioni parlamentari, ha inviato lettere alle società e al presidente dell'Ars, Francesco Cascio, ma senza ottenere risposta.

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