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Sondaggio: Fini all'8% in Sicilia dopo il divorzio con Berlusconi

L'analisi di Demopolis. Il Pdl si attesterebbe al 32%, il Pd al 22% e Idv al 5,5%. Al 15% l'Mpa di Lombardo

PALERMO. Il divorzio Fini-Berlusconi modifica in modo significativo anche gli equilibri e gli assetti del voto in Sicilia. Al presidente della Camera andrebbe infatti non solo un ipotetico 8% di consensi per la sua lista, ma anche il primato nella fiducia verso un leader politico, conquistato grazie però anche agli elettori del centrosinistra. Berlusconi, invece, manterrebbe ampiamente la fiducia tra i simpatizzanti del centrodestra con l'81%. E il Pdl si attesterebbe al 32%.      
Sono questi i risultati del Barometro politico sulle intenzioni di voto dei siciliani, realizzato dall'Istituto di ricerche Demopolis. Se si votasse oggi per il rinnovo del Parlamento - secondo il sondaggio - un eventuale partito di Fini otterrebbe in Sicilia un consenso intorno all'8%: un dato destinato ovviamente a modificarsi in base alla collocazione che Futuro e Libertà sceglierà nelle prossime settimane.     
Il Pdl di Berlusconi, con le sue diverse anime nell'Isola, si attesterebbe al 32%, penalizzato in questo frangente dai timori dei siciliani per la crisi economica ma, soprattutto, dalla litigiosità interna al partito. Una stima che risente anche di un potenziale ampio astensionismo nell'ipotesi di un ritorno anticipato alle urne.    
Il Pd, debole nella leadership e con una identità nell'Isola sempre più frammentata, si posizionerebbe al 22%, con l'Idv al 5,5% e la Sinistra al 3,5. Tendenzialmente stabile al 10% l'Udc di Casini, mentre - secondo Demopolis - l'MpA di Lombardo, con un bacino elettorale in continua mutazione, si attesta al 15%.   
Un quadro "piuttosto incerto", sottolinea il direttore di Demopolis Pietro Vento, diviso in tre poli di forza quasi identica: "il centrosinistra nel suo complesso al 31%, il Pdl al 32% e un ipotetico terzo polo di centro, composto dalle forze che si sono astenute sulla mozione di sfiducia al sottosegretario Caliendo (Udc, MpA, Api e Fli), al 33%. Con un ulteriore 4% suddiviso tra altri partiti minori, che potrebbero perfino rivelarsi decisivi nel precario gioco delle mutevoli alleanze e nell'attribuzione in Sicilia del premio regionale di maggioranza al Senato".    
Quanto alla fiducia (cosa ben diversa dal consenso elettorale) riposta dal complesso degli elettori siciliani nei principali leader politici nazionali, secondo Demopolis, Fini con il 53% supera di due punti Berlusconi che ottiene la fiducia del 51% dei cittadini dell'Isola; in crescita Casini, al 47%, mentre più distanziati risultano Bersani (38%) e Di Pietro (37%). Il premier mantiene tuttavia il primato della fiducia fra gli elettori di centrodestra (81%), Casini tra quelli di centro (59%), Fini tra i simpatizzanti di centrosinistra (56%), superando nell'Isola Di Pietro e Bersani.    
L'indagine è stata realizzata dall'1 al 5 agosto 2010 su un campione di 1.002 cittadini maggiorenni, rappresentativo dell'universo degli elettori siciliani, stratificato per sesso, fascia di età, titolo di studi ed area di residenza.

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