Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Regione, rimpasto in giunta: Lombardo tra tre fuochi

Impazza in Sicilia il dibattito politico. Mentre l'Udc si tira fuori dai giochi e il Pd chiede maggiore chiarezza, i finiani confermano il loro appoggio al governatore

PALERMO. Poco importa che sia sabato, che sia il 31 luglio e che tutti siano pronti all’esodo estivo. In Sicilia impazza il dibattito politico, tra malumori e decisioni da prendere. Un botta e risposta tra i partiti e i loro rappresentanti che racconta di un’Isola divisa sul fronte governativo e che si trascina dietro l’eco delle vicissitudini legate all’attesa del Lombardo Quater.
In previsione del rimpasto della giunta di Palazzo d’Orleans, scatta il toto-formazione, con l’Udc che si chiama fuori dalle trattative e dichiara di non essere disposto ad alcun negoziato, il Pd che chiede chiarezza sui rapporti che il governatore siciliano intende imbastire col partito e, infine, i finiani del Pdl Sicilia che professano tutto il loro appoggio a Raffaele Lombardo.
Intanto, è lo stesso presidente della Regione siciliana a spiegare che “la parte del Pdl cosiddetta leale o lealista con Berlusconi, all'opposizione era ed all'opposizione resta perché – dice – non asseconda, anzi ostacola in maniera intollerabile il processo riformista che stiamo realizzando".

Raffaele Lombardo
"Il Gruppo Sicilia, forse Pdl è il caso di toglierlo - ha puntualizzato il presidente della Regione siciliana, riferendosi ai ribelli vicini al sottosegretario Miccichè –, credo che continuerà a collaborare. Abbiamo aperto un discorso con l'Udc – ha detto circa l'ingresso nella maggioranza di altre forze politiche –. Siamo stati invitati a parlare e non abbiamo assolutamente chiuso la porta in faccia a nessuno. Anzi, credo che si sia cominciato a parlare dopo un anno di silenzio. Questo è un fatto positivo. Le nuove elezioni – ha concluso – sono negli auspici di chi vorrebbe che tornassimo a fare le porcherie che si sono fatte in passato. Non ci saranno, statene certi".

Udc, Saverio Romano e Salvatore Cuffaro
Saverio Romano: "Da qualche tempo ormai mi ritrovo impegnato quotidianamente in un esercizio non sempre gradevole ma sicuramente ripetitivo – ha esordito il segretario Udc Sicilia – che è quello di rimandare indietro le freccette di carta, come si faceva ai tempi della scuola: mi riferisco a Lombardo che dovrebbe smetterla di accreditare trattative con l'Udc che non ci sono e che non potranno esservi fino a quando non darà risposte ai temi politici che gli abbiamo posto. Sarebbe bene però che Lombardo - aggiunge - oltre che giocare a comporre e a scomporre fantomatici e inesistenti quadri politici, trovasse magari dei ritagli di tempo per fronteggiare la crisi economica siciliana che è drammatica più che mai e che si sta avvitando su se stessa, con percentuali preoccupanti che riguardano la disoccupazione e la produttività di tutti i comparti economici. Trovi Lombardo anche qualche ora di tempo per porre fine – conclude – agli sprechi scandalosi e inammissibili che si consumano dentro la pubblica amministrazione regionale, come quello, ad esempio, di Sicilia E-Servizi che paga al socio privato una quantità di danaro che non ha alcuna giustificazione in rapporto alle prestazioni d'opera fornite".

Salvatore Cuffaro: “Sono sempre stato e resto convintamente nell'Udc – ha detto il senatore in merito ad un suo possibile flirt con il Pdl –. Mi sono autosospeso da tutte le cariche di partito allo scopo di tutelarne l'immagine e l'ho fatto convintamente, ma sono politicamente e culturalmente certo che la linea che sta portando avanti il presidente Casini sia la più giusta. Sarebbe veramente strano se, dopo aver lavorato e rischiato tanto per portare avanti un progetto nel quale ho fortemente creduto e che ho voluto – conclude – ora che finalmente si iniziano a raccogliere i frutti di tanti sacrifici io pensassi di transitare in un altro partito". 

Pd, Giuseppe Lupo
"Il presidente Lombardo propone un patto di legislatura con Berlusconi o libero dal Pdl? Per il Pd è fondamentale saperlo”. E’ questa la richiesta di chiarezza avanzata dal segretario siciliano del Pd, che ha aggiunto: “Prima di proporre un patto di legislatura Lombardo ha il dovere di chiarire se l'Mpa è ancora alleato di Berlusconi. Se davvero vuole avviare una nuova stagione riformista per la Sicilia – ha concluso – Lombardo rompa con Berlusconi e si schieri dalla parte dei siciliani che pagheranno le conseguenze della manovra Tremonti. Se romperà con Berlusconi il Pd è pronto a valutare un programma di riforme nell'interesse della Sicilia".

Futuro e Libertà per l'Italia, Pippo Scalia
"In Sicilia noi finiani rimarremo nel gruppo del Pdl Sicilia, formato all'Assemblea regionale dalla scissione del gruppo Pdl – ha detto il deputato finiano alla Camera ed esponente di spicco in Sicilia degli ex An vicini a Gianfranco Fini –. Siamo stati noi a crearlo più di un anno fa, ovviamente siamo fuori dal Pdl e ci avviamo a costituire un nuovo partito. Continueremo a sostenere il governo Lombardo – ha aggiunto – anche se il presidente riterrà di apportare modifica alla giunta, mantenendo però l'attuale quadro politico. Siamo e rimaniamo nel centrodestra. Ci siamo spesi perché l'Udc rientri in giunta, quindi questo è il nostro auspicio e sappiamo che il presidente Lombardo ha avviato delle discussioni".

Caricamento commenti

Commenta la notizia