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Rifiuti, 200 milioni per fronteggiare la crisi

Entro il 23 settembre Lombardo dovrà riscrivere il piano gestionale. Prende quota l'ipotesi dei termovalorizzatori

PALERMO. Il conto alla rovescia è iniziato venerdì scorso: entro il 23 settembre Lombardo dovrà riscrivere - da solo - il piano regionale per la gestione dei rifiuti. Potendo contare su duecento milioni di fondi Fas (inizialmente si era parlato di 35) e inserendo con ogni probabilità anche i termovalorizzatori nella strategia di base.
La road map per uscire dall’emergenza è stata scritta dall’assessore ai Servizi pubblici, Pier Carmelo Russo. E ha già portato alla prima nomina frutto dell’ordinanza di Protezione civile firmata ai primi di luglio e pubblicata, appunto, venerdì scorso. Il soggetto attuatore della parte che riguarda l’emergenza in corso, cioè l’uomo chiamato a coordinare gli interventi immediati, è stato individuato in Domenico Michelon, già direttore del vecchio Ato Palermo 5 (che si muoveva nella zona di Termini Imerese).

I primi interventi
Per fronteggiare l’emergenza l’ordinanza affida a Lombardo poteri speciali che si muovono soprattutto in due direzioni: possibilità di autorizzare rapidamente l’ampliamento o la realizzazione di nuove discariche e blocco di scioperi o altre cause che provocano l’interruzione del servizio di raccolta. In questo senso Lombardo potrà precettare il personale e agire direttamente sui Comuni per spingere a portare a efficienza il servizio. Il governatore, e su suo mandato Michelon, avrà anche il potere di disporre la rimozione dei rifiuti abbandonati in aree pubbliche attribuendo il costo di questa rimozione a chi viene colto sul fatto al momento dell’abbandono o (se questo non viene individuato) addossando le spese ai Comuni.

Il nuovo piano
La parte più delicata dell’ordinanza firmata da Berlusconi è però quella che riguarda il nuovo piano rifiuti. È questo il passaggio che più turba il Pd, l’alleato principale di Lombardo nell’approvazione della riforma del ciclo dei rifiuti. La road map indicata da Russo indica che si punterà sull’aumento della differenziata, ma fino a ora i risultati delle prime azioni di incentivazione non sono rassicuranti. E infatti già nella relazione di Russo si dice esplicitamente che «non è esclusa la realizzazione dei termovalorizzatori». L’ordinanza è ancora più esplicita: «Lombardo è autorizzato a disporre la progettazione con il sistema del project financing di impianti di termovalorizzazione, individuati nel piano dei rifiuti, favorendo l’applicazione delle migliori tecnologie». Spetterà sempre a Lombardo «individuare le aree, sentite le Province competenti. In questi siti, per realizzare i termovalorizzatori, si potrà derogare alle previsioni edilizie e urbanistiche».

I dubbi del Pd
Antonello Cracolici mette in guardia il Pd, soprattutto per il fatto che la decisione sui termovalorizzatori verrà presa da Lombardo e dal ministro Stefania Prestigiacomo, chiamata ad approvare il nuovo piano regionale. Non è previsto infatti un passaggio all’Ars. «L'emergenza rifiuti - ha detto Cracolici - è stata costruita ad arte: è stata nascosta all'Italia, visto che sulle tv non si vede nulla, ma nel frattempo è servita al governo nazionale per giustificare l'ordinanza di nomina del commissario straordinario con la quale, violando i principi costituzionali, la Regione è stata scavalcata ed è stato assegnato al ministero dell'Ambiente il compito di approvare il Piano regionale rifiuti». Cracolici ha espresso i suoi dubbi durante la presentazione del «Libro Bianco. Rapporto fra mafia, politica e rifiuti» scritto da Vincenzo Marinello (presidente dell’Ato Agrigento 1), Calogero Parlapiano e Domenico Rizzuto. Il capogruppo del Pd ha sottolineato che «proprio il ministero dell’Ambiente in questi anni non ha impedito l’illegittimità delle procedure utilizzate per l'affidamento delle gare per i quattro termovalorizzatori».
I nuovi Ato
A partire da oggi il governo assegnerà anche 60 giorni a Comuni e Province per la costituzione delle 10 nuove società che sostituiranno i vecchi Ato in base alla riforma scritta dall’assessore Russo e varata all’Ars in primavera. Stamani Russo consegnerà ai vertici dell’Anci e dell’Urps il modello base di statuto e atto costitutivo a cui sindaci e presidenti di Provincia dovranno adeguarsi nella costituzione delle società: «A settembre - ha concluso Russo - si parte anche in questo senso».

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