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Legge sugli appalti in Sicilia, è scontro

Dopo le critiche del segretario regionale della Cisl Bernava parla l'assessore alle Infrastrutture Gentile: "Le modifiche toccano allo Stato"

È sempre più la legge della discordia, quella sugli appalti varata dall’Ars. Maurizio Bernava, segretario regionale della Cisl, la definisce senza mezzi termini «schifosa», sottolineando che «il massimo ribasso favorisce le peggiori imprese e le infiltrazioni mafiose». Da qui la richiesta a Francesco Cascio, presidente dell’Ars, affinché «siano concertati i contenuti con le associazioni di categoria ed i sindacati».
Replica Luigi Gentile, assessore alle Infrastrutture: «Respingo al mittente la definizione di legge schifosa. Come già ribadito in altre occasioni, ma evidentemente Bernava pecca di poca attenzione, il criterio di aggiudicazione inserito, uniformato al Codice dei Contratti, è il risultato delle sentenze della Corte Costituzionale e delle indicazioni della Commissione europea. Ad ogni modo- aggiunge Gentile- ho assunto l’impegno con le associazioni di categoria a sollevare innanzi alla Conferenza Stato- Regioni una modifica della legislazione nazionale in riferimento ad alcune criticità legate alla possibile corsa al rialzo dei ribassi. In riferimento al rischio infiltrazioni criminali, sono stati inseriti in un articolo protocolli di legalità ed intese capaci di garantire massima trasparenza».
Dice la sua pure la Cgil: «Con l’intervento del commissario dello Stato una brutta legge viene privata di uno dei pochi elementi positivi, l’esclusione della manodopera dal ribasso - affermano Mariella Maggio e Franco Tarantino - Ci auguriamo che il governo regionale sentendo le parti sociali, colga l’occasione per modificare la legge trovando il modo di mantenere gli elementi qualificanti contro il lavoro nero e per la sicurezza». Aggiunge Claudio Barone (Uil): «Un quadro normativo non omogeneo a quello nazionale potrebbe continuare a creare problemi di contenzioso. Si sarebbe potuto predisporre prima una serie di incontri con i soggetti interessati, imprenditori e sindacati, onde evitare di arrivare oggi impreparati». Secondo Domenico Cutrale, vicepresidente dell’Ance Sicilia, «la Regione dovrebbe godere di autonomia in materia, invece è costretta ad uniformarsi ad una pessima legge statale, molto criticabile soprattutto nell’aggiudicazione con massimo ribasso». Il dibattito infiamma pure la politica: «Il governo regionale apra subito il confronto con le parti sociali per rivedere la legge sugli appalti anche alla luce dell'impugnativa del commissario dello Stato», afferma Giuseppe Lupo, segretario regionale del Pd. Gli replica Fabio Mancuso (Pdl), presidente della commissione Territorio dell’Ars: «Quella che ora Lupo attacca è una legge che è passata solo per il voto favorevole e decisivo del suo gruppo parlamentare, il Pd». Interviene pure Roberto De Benedictis (Pd): «L’impugnativa del Commissario dello Stato ha dimostrato che la Sicilia non può fare altro che applicare senza alcuna variazione una legge nazionale che non ha scritto nessuno di noi e che non ci piace». Marco Falcone e Vincenzo Vinciullo (Pdl) parlano di «altra cantonata del governo Lombardo», mentre Salvino Caputo chiede a Francesco Cascio di rinviare il testo in commissione Ambiente.

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