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Tra Pd e Udc c'è sempre più feeling

Telefonata tra i segretari regionali Giuseppe Lupo e Saverio Romano che hanno parlato della crisi del governo Lombardo e di un eventuale rimpasto

PALERMO. Il Pd chiama, l'Udc risponde. Non è una metafora, bensì il resoconto di una telefonata tra Giuseppe Lupo e Saverio Romano: ieri, infatti, i due segretari regionali di partito hanno conversato "cordialmente" sulla crisi del governo Lombardo, come riferiscono fonti a loro vicine senza indicare chi abbia preso la cornetta per primo. Tuttavia sembrerebbe che l'iniziativa sia stata del leader siciliano del Pd. L'epilogo della telefonata quasi certamente sarà il prologo di un incontro tra i due nei prossimi giorni. Insomma, il rimpasto annunciato da Lombardo potrebbe trovare il contemporaneo sostegno di democratici e centristi, come auspicato dalla direzione regionale del Pd. Peraltro ieri lo stesso governatore ha aperto all'Udc: «Lo Scudocrociato in giunta? Perché no?», ha risposto Lombardo ai cronisti, sottolineando tuttavia che preferisce un unico tavolo di trattative ad incontri con i singoli partiti.
L'apertura del Pd allo Scudocrociato è accolta positivamente da Toto Cordaro (vice capogruppo dell'Udc): «Se le dichiarazioni di Lupo equivalgono alla volontà di mettere da parte divisioni e pregiudizi, nell'interesse della Sicilia, siamo disponibili a sederci intorno a un tavolo. A Palermo come a Roma, Pd e Udc sono all'opposizione e credo che il dialogo sia necessario, anche con Lombardo e tutte le forze politiche dell'Ars. Spetta al governatore fare la prima mossa, riconoscere sia che la Sicilia vive una grave crisi, sia l'inadeguatezza del governo: se c'è questa volontà possiamo individuare un governo a tempo che abbia in agenda una finanziaria correttiva, il problema del precariato e il rilancio delle imprese. Risolte queste problematiche- conclude Cordaro- si torni alle urne, al massimo entro la primavera del 2011». Interviene pure Francesco Musotto, capogruppo Mpa all'Ars: «Noi avevamo già dichiarato la disponibilità al dialogo, in nome delle riforme e senza pregiudizi, e la confermiamo. Non ci siamo mai sottratti al confronto se questo serve a trovare una linea di condotta per superare i problemi della Sicilia, come i rifiuti e il precariato, che ben venga. Le critiche mosse dal Pd al Lombardo ter sono uno stimolo ad agire in modo più pressante, anche se le lentezze del passato sono state determinate anche dalle incertezze politiche».
Molto scettico, invece, Pippo Scalia (Pdl Sicilia): «Mi sembra difficile che in Sicilia il Pd e l'Udc possano convivere. La collocazione naturale dello Scudocrociato è nel centrodestra, quindi l'appello del Pd cadrà nel vuoto». Poi il coordinatore regionale di Generazione Italia giudica «paradossali» le critiche del Pd all'esecutivo Lombardo «perché ci sono assessori espressione del Partito democratico».
Dice la sua pure Salvino Caputo, deputato regionale del Pdl lealista: «Se dovesse nascere un'intesa tra Pd e Udc per sostenere un Lombardo quater ancora più fallimentare dei precedenti, c'è il rischio di dare alla Sicilia un'operazione di potere mascherata con un'altra stagione di riforme. Non credo che si arriverà ad un accordo di questo tipo, ma non c'è dubbio che servirebbe solo a rinviare di pochi mesi un'agonia politica che non bloccherebbe l'indispensabile ritorno alle urne».

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