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Il Csm invia 5 pm, rivolta in Procura a Palermo: "Pochi, organico all'osso"

I magistrati si sono riuniti in assemblea. Messineo invierà una nota di protesta alla commissione di palazzo dei Marescialli

PALERMO. Al termine ultimatum preferiscono l'espressione "urgente appello", ma la sostanza non cambia. La decisione della commissione del Csm di inviare alla Procura di Palermo solo 5 uditori proprio non va giù ai magistrati del capoluogo che, dopo avere appreso la notizia, si sono riuniti in assemblea. La delusione dell'ufficio inquirente siciliano, che lamenta una scopertura di organico del 42% (equivalente a 18 sostituti in meno rispetto al previsto), si legge chiaramente nel comunicato scritto al termine della riunione.    
Un grido di dolore, non privo di frecciate al Csm, richiamato di fatto ad anteporre i fatti alle parole, affidato a una nota che stasera stessa il procuratore Francesco Messineo invierà alla commissione di palazzo dei Marescialli.   
Insomma il Csm, secondo i pm, avrebbe sprecato un'occasione vanificando la possibilità, garantita dalla recente norma che deroga al divieto di destinare alle funzioni monocratiche, e quindi in Procura, giudici di prima nomina, di rimpinguare gli esigui organici di uno degli uffici requirenti più esposti di Italia.    
"Cinque pm in più- commenta Messineo - non cambiano la sostanza del nostro disagio. Poi, visto che arriveranno a fine anno e per allora cinque sostituti se ne saranno andati, la situazione resta tale e quale".  
La conseguenza? Il procuratore è netto e lo dice a chiare lettere anche al Csm: "saremo costretti a chiedere al tribunale di ridurre il numero delle udienze per la oggettiva mancanza di magistrati necessari ad assicurare la rappresentanza dell'ufficio e saremo nell'impossibilità di svolgere numerose difficili indagini".

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