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Tremonti attacca il Mezzogiorno, ma Cimino non ci sta: "Chiarire le responsabilità"

Il ministro dell'economia si scaglia contro le amministrazioni regionali del Sud per aver utilizzato solo una minima parte degli oltre 40 miliardi di fondi europei

ROMA. Il ministro dell'economia Giulio Tremonti torna ad attaccare le amministrazioni regionali del Sud per aver utilizzato solo una minima parte degli oltre 40 miliardi di fondi europei e chiede di dire basta alla "cialtroneria di chi prende i soldi e non li spende". Lo ha detto prendendo la parola all'assemblea della Coldiretti e non è tardata ad arrivare la replica del vicepresidente della Regione Siciliana, Michele Cimino, che ha ribattuto: “Piuttosto che recriminare, sarebbe opportuno appurare di chi sono le responsabilità per la mancata spesa e della mancata riprogrammazione dei fondi". La polemica intorno alle dichiarazioni di Tremonti non si è fatta attendere e alle sue parole ha subito risposto il presidente della Conferenza stato-regioni, Vasco Errani, che lo ha invitato ad aprire una commissione per capire perché le regioni del Sud non spendono bene. A dire la loro anche il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, che parla di "intollerabile diversivo" per evitare di parlare dei "gravi problemi" dell'agricoltura. Risponde il governatore pugliese Niki Vendola che lo accusa di voler "avvelenare i rapporti tra governo centrale e regioni". E interviene anche il ministro per i rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, che propone un'agenda per il Sud sostenendo che Tremonti "mette a nudo una dura realtà". Il ministro dell'Economia parla alla foltissima platea dell'assemblea della Coldiretti a Roma. Al Senato si è appena concluso nella Capitale un incontro fra il presidente del Senato Renato Schifani e una delegazione di governatori, preoccupati per gli effetti della manovra. Per questo il governatore dell'Emilia Romagna Vasco Errani e quella del Lazio Renata Polverini arrivano in leggero ritardo al Palalottomatica, appena in tempo per ascoltare il discorso di Tremonti. "Siccome i soldi per il Mezzogiorno saranno di più e non di meno nei prossimi anni non si può continuare con questa gente che sa solo protestare e non sa dare servizi per i cittadini", attacca il ministro che chiede così  di non puntare il dito "contro i governi, di destra o di sinistra e l'Europa". Piuttosto si tratta di uno "scandalo pauroso prodotto dalle regioni meridionali" che "hanno speso solo un dodicesimo" dei 44 miliardi dei fondi comunitari del programma 2007-2013 (3,6 miliardi). E per Tremonti "mentre cresceva la protesta contro i tagli subiti aumentava l'accumulazione dei capitali non usati e questo é una cosa di una gravità inaccettabile. Più il Sud declinava più i fondi per il Sud salivano". La governatrice del Lazio Polverini sale quindi sul palco e riconosce come proprio la sua Regione sia stata una di quelle ad aver utilizzato peggio i fondi per l'agricoltura. La Polverini rileva però come in Lazio, Calabria e Campania gli elettori hanno mandato a casa i vecchi governatori e chiede così una possibilità per realizzare "la svolta" richiesta dal voto. Ma le parole di Tremonti suscitano anche reazioni molto dure. Per Bersani "divagare senza dare risposte è diventato intollerabile". Attacca anche il capogruppo Idv, Belisario, che parla di "scaricabarile". Per il vicepresidente vicario del Parlamento europeo, Gianni Pittella quella di Tremonti è "demagogia interessata" mentre anche dal Pdl, come il vicepresidente della Regione Siciliana, Michele Cimino, si chiede come "piuttosto che recriminare, sarebbe opportuno appurare di chi sono le responsabilità per la mancata spesa e della mancata riprogrammazione dei fondi". Replica anche il governatore Vendola che respinge al mittente le accuse, spiegando che spesso sono i ministeri a non utilizzare i fondi. "E' evidente - dice - che la 'cialtroneria' delle Regioni del Mezzogiorno ha prodotto comunque performance migliori, in termini di capacità di spesa, rispetto ai responsabili delle misure gestite direttamente dai Ministeri". Non sfugge al tema il predecessore di Vendola, l'attuale ministro per le regioni Raffaele Fitto che si impegna ad avviare nelle prossime due settimane incontri bilaterali per verificare l'utilizzo dei fondi per dare un'accelerata. "La serietà delle questioni in discussione - chiosa - non consente spazi per una sterile polemica".

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