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Rifiuti, Cammarata in commissione Ars: momenti di tensione

Il primo cittadino ha avuto un acceso alterco con Davide Faraone. Critiche al sindaco anche dal Pdl Sicilia

PALERMO. Momenti di tensione in commissione Ambiente dell'Ars durante le audizioni sulla situazione dei rifiuti in Sicilia. Protagonisti il sindaco di Palermo, Diego Cammarata, e il deputato del Pd, Davide Faraone.    L'alterco è esploso quando Faraone ha invitato Cammarata a non andarsene subito dopo aver parlato in commissione in modo da ascoltare gli interventi dei parlamentari e rispondere ai loro quesiti. "Ma in spregio alla commissione Cammarata ha voltato le spalle, dicendo che non poteva perdere altro tempo - racconta Faraone - A quel punto il presidente della commissione, Fabio Mancuso (Pdl), ha stigmatizzato il comportamento del sindaco che é andato via ugualmente" . Già in mattinata Faraone si era scagliato contro il primo cittadino: “E' incredibile che Cammarata, il principale responsabile del disastro economico del Comune di Palermo, lo stesso sindaco che non ha speso una parola, né ha partecipato alla manifestazione dell'Anci - pur essendo il presidente dell'Anci Sicilia - contro i tagli di Berlusconi e Tremonti (120 mln circa), continui da giorni ad affermare reiteratamente che i guasti al bilancio sono stati causati dal Consiglio comunale che ha ridotto la Tarsu (20 mln)”.
 

Contro Cammarata anche Giulia Adamo, del Pdl Sicilia: "A Cammarata, che è senza ombra di dubbio  il peggiore sindaco che  Palermo abbia mai avuto dall'Unità d'Italia a oggi, come dimostrano le emergenze e il degrado che vive la città da quando lui è primo cittadino, vorrei ricordare che gli elettori hanno scelto Raffaele Lombardo come Presidente della Regione e il Pdl Sicilia rispetta questa volontà lavorando per lo sviluppo di questa terra. Al contrario di quanti, come il sindaco di Palermo, rimangano attaccati alla propria poltrona per sete di potere e per mantenere lo status quo, infischiandosene del responso delle elezioni". "Inoltre - prosegue - il gioco dello scaricabarile di Cammarata, colpevole di avere ridotto una città in ginocchio, é segno di una grave irresponsabilità di cui i palermitani hanno già preso atto. Sfidiamo Cammarata a confrontarsi con la cittadinanza e vedrà che oltre ai suoi portaborse non troverà proseliti. Micciché, al contrario di quanto farfuglia Cammarata - conclude Adamo - non ha certo bisogno di guadagnare visibilità poiché questa gli viene garantita  dalla sua storia personale e politica che non è certo priva di spessore come quella del sindaco fantasma".



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