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Lombardo ai parlamentari: "Fronte comune per i precari"

Il presidente della Regione siciliana ha inviato oggi una lettera aperta ai deputati dell'Ars. "E' compito nostro - dice - risolvere la situazione nel migliore dei modi"

PALERMO. Il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, ha inviato oggi una lettera a tutti i parlamentari eletti in Sicilia, con una bozza di emendamento alla manovra finanziaria che andrà in discussione la prossima settimana. Lo scopo è costituire un fronte politico comune a sostegno dell'ipotesi di regolarizzazione della posizione dei 22.500 lavoratori precari degli enti locali siciliani. "La storia del precariato siciliano, oggi al centro del dibattito politico - scrive - ha origini remote, che si possono fissare nel marzo del 1988. Riprenderne il significato e occuparsi degli effetti che ha generato, è compito responsabile della classe dirigente".  "Il profilo professionale dei nostri precari - prosegue -  dichiara un malessere sociale che non può essere contenuto entro i margini di un meccanismo tecnico come la verifica del patto di stabilità: si tratta infatti di persone con una età media di 50 anni, 20/25 anni di anzianità di servizio, un grado di scolarizzazione generalmente elevato". "Gli enti locali si avvantaggiano della prestazione professionale di questi lavoratori: se le piante organiche fossero state aggiornate, avrebbero trovato una giusta collocazione. - aggiunge - E senza il loro apporto molti servizi essenziali, oggi, non potrebbero essere garantiti".   "Una riforma complessiva delle funzioni degli enti locali e del sistema del loro finanziamento, in vista della riforma federalista dello Stato - spiega - è tra le priorità dell'agenda del governo regionale: già mercoledì inizierà il dibattito in aula, all'Assemblea regionale, su questi temi".  "Impedire l'espulsione di questi lavoratori dagli attuali circuiti occupazionali, costituisce un obbligo morale per tutte le forze politiche e sociali, senza distinzione di schieramento. - conclude - E rappresenta un atto di giustizia sociale e un dovere nei confronti delle comunità locali".

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