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Regione, taglio da più di 10 milioni di euro agli enti parco

Messe in ginocchio quattro strutture dell'Isola e almeno 25 delle 75 riserve. Per i circa 150 dipendenti (precari esclusi) è garantito solo lo stipendio di giugno

PALERMO. Gli enti parco siciliani hanno fermato le attività. Un taglio ai finanziamenti di circa 10 milioni e mezzo ha messo in ginocchio le quattro strutture dell’Isola e almeno 25 delle 75 riserve. E se iniziative promozionali e di tutela dell’ambiente sono state già fermate, per i circa 150 dipendenti (precari esclusi) è garantito solo lo stipendio di giugno: poi le casse rimarranno vuote. Un problema sollevato in una interrogazione dal deputato del Pd all’Ars,Davide Faraone, e già finito sul tavolo dell’assessore al Territorio, Roberto Di Mauro. Faraone ha illustrato le cifre con cui devono fare i conti i parchi delle Madonie, dell’Alcantara, dell’Etna e dei Nebrodi: «Al momento di approvare la manovra economica, qualche settimana fa, il capitolo di bilancio destinato alle spese di ordinaria amministrazione (dalla luce al telefono) è stato ridottoda7 a 1,5 milioni. Mentre il capitolo destinato alle spese per il personale è sceso da13 a8 milioni».Faraone ha notato che «paradossalmente tutto ciò accade proprio nel 2010, anno della biodiversità». Il deputato del Pd ha già chiesto la convocazione della commissione Territorio dell’Ars. Di Mauro ieri ha confermato che il problema esiste: «Il finanziamento è stato ridotto per via di un emendamento presentato dal Pdl ufficiale per fare ostruzionismo e approvato invece a sorpresa dall’Ars durante i lavori per il bilancio. Evidentemente dovremo intervenire. Ho già pronto un emendamento che recupera il taglio e conto di presentarlo nella prossima sessione legislativa all’Ars, probabilmente all’interno della legge sui consorzi di bonifica ». I tempi sono stretti perchè questa legge dovrebbe essere esaminata insieme o poco dopo la riforma delle procedure burocratiche in programma a partire dall’ 8 giugno. Nell’attesa però in tutti i parchi è emergenza. «Ho convocato per domani - spiega Angelo Aliquò, commissario del Parco delle Madonie- il consiglio di amministrazione aperto ai sindaci del territorio. Dobbiamo trovare i fondi per pagare i 30 dipendenti a tempo indeterminato e i 50 Lsu. Ma abbiamo giù fermato quasi tutte le attività di tutela dell’ambiente. Avevamo fatto un bando per il censimento dei daini ma non potremo assegnare l’appalto. E la tradizionale ecomaratona è stata salvata solo grazie ad alcuni sponsor privati». Il problema coinvolge anche le riserve naturali, che attingono agli stessi fondi. In Sicilia sono 75: quelle gestite dalle Province sarebbero al riparo da problemi, così come quelle di cui si occupa la Forestale, per le 25 gestite dalle associazioni ambientaliste è già scattata invece l’emergenza. «Ci stiamo organizzando con le altre associazioni che gestiscono le riserve - annuncia Mimmo Fontana di Legambiente - per restituire le chiavi all’assessorato. Il nostro finanziamento è dimezzato. Non possiamo fare nulla e non siamo neppure a metà anno».

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