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Regione, la guardia di finanza sequestra le carte sui dirigenti esterni

Le fiamme gialle hanno agito su mandato della Corte dei conti, che sta indagando sul caso dei manager. Lunedì la giunta di governo deciderà la revoca di alcuni contratti

PALERMO. La Guardia di Finanza è entrata ieri a Palazzo d’Orleans per acquisire documenti relativi alla nomina dei nove dirigenti generali esterni. Le fiamme gialle hanno agito su mandato della Procura della Corte dei conti che sul caso dei manager esterni ha aperto una inchiesta dopo gli esposti del Pdl ufficiale. E così la vicenda delle nomine fatte nella notte fra il 29 e 30 dicembre ma mai formalizzate con un contratto ha visto ieri un altro capitolo. Mentre Lombardo ha rinviato a lunedì o martedì la riunione di giunta in cui deciderà probabilmente la revoca di tutti o di almeno 6 dirigenti in bilico. Il caso riguarda Rossana Interlandi (Energia), Romeo Palma (Ufficio legale), Rino Lo Nigro (Agenzia per l’impiego), Patrizia Monterosso (Istruzione e Formazione), Nicola Vernuccio (Energia e Attività produttive), Maurizio Guizzardi (Sanità), Gian Maria Sparma (Pesca), Mario Zappia (Osservatorio epidemiologico) e Salvatore Barbagallo (Agricoltura). Un pool di esperti guidati dal capo del Personale, Giovanni Bologna, e dal segretario generale Enzo Emanuele, sta ultimando la stesura di una relazione in cui - dopo aver esaminato i curricula - ha concluso che almeno 5 dirigenti non hanno i requisiti necessari. E per tutti non è stata rispettata la previsione della legge Brunetta che impone la ricerca all’interno dell’amministrazione delle professionalità necessarie prima di rivolgersi all’esterno. Ieri il presidente dell’Ordine degli avvocati di Palermo, Enrico Sanseverino, ha chiesto di essere ascoltato da Bologna ed Emanuele e si è recato a Palazzo d’Orleans: «La nomina di Palma è illegittima - ha detto Sanseverino - in quanto destinare alla guida dell’Ufficio legislativo e legale un esterno che non è neanche avvocato è perfino offensivo per la categoria».

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