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Regione, caccia a un posto da dirigenti

Già pubblicate su internet le disponibilità nei dipartimenti Lavoro, Finanze e Personale. In totale sono in palio 1.400 aree e servizi

PALERMO. Pubblicati i primi posti liberi nelle piante organiche, scatta la corsa all’incarico di dirigente nei nuovi assessorati. È la fase due della riforma della pubblica amministrazione entrata in vigore il primo gennaio con il riordino delle deleghe degli assessori e la riduzione dei dipartimenti. Ora si passa agli uffici intermedi: aree, servizi, unità operative e di staff.
I primi tre dipartimenti hanno già pubblicato sul sito internet dell’assessorato alla Funzione pubblica, guidato da Caterina Chinnici, l’elenco dei posti da assegnare. La dirigente generale Alessandra Russo ha completato l’elenco per l’assessorato al Lavoro, Salvo Taormina per le Finanze e Giovanni Bologna per il Personale.
Al Lavoro sono in palio 4 aree e 22 servizi mentre è ancora in corso la ricognizione delle unità operative e di staff da mettere a bando. Alle Finanze si dovranno assegnare un’area, 8 servizi e 20 unità operative. Al dipartimento Personale sono già liberi un’area, 20 servizi e 51 unità operative. Le domande vanno inviate indicativamente entro il 20 maggio: «In realtà - ha spiegato Bologna - è molto probabile che per assegnare i nuovi incarichi la giunta decida una proroga fino a fine giugno».
Il problema non è di poco conto perché, come spiega Fabrizio Masi dei Cobas, negli assessorati è in corso la cosiddetta pesatura degli incarichi: cioè l’assegnazione del valore a ogni area o servizio a cui agganciare la parte variabile della retribuzione dei dirigenti. Secondo i primi decreti, l’incarico di dirigente di unità operativa può far salire lo stipendio base da un minimo di 3.873 euro a un massimo di 15.494 a seconda dell’importanza dell’ufficio. Mentre per le aree e i servizi la forbice della retribuzione variabile è compresa fra 15.494 euro e 23.240.
Alle selezioni per titoli possono partecipare solo i dirigenti regionali: quella che si apre è una maxi mobilità alla caccia dei posti meglio retribuiti. Sarà privilegiata l’esperienza precedente, la laurea attinente all’incarico e avranno un peso anche le precedenti valutazioni dei superiori.
Bologna ha precisato che sono da assegnare circa 460 aree ma che un pool di esperti sta lavorando alla riscrittura della mappa perchè in molti dipartimenti si chiede la creazione di nuove aree rispetto alle previsioni di gennaio: «Si potrebbe presto arrivare a 490» ha ammesso il capo del Personale. Molto più difficile far quadrare il cerchio per le unità operative: «Dovrebbero essere 900 - ha concluso Masi dei Cobas - ma significherebbe che fra aree, servizi e unità operative si potrebbero assegnare appena 1.400 posti mentre oggi ci sono 2.100 dirigenti». La riforma entrata in vigore a gennaio ha infatti previsto una riduzione degli uffici pur in presenza di un numero maggiore di dirigenti che rischiano di restare senza incarico: «In questi giorni - conclude il sindacalista - in ogni assessorato si sta faticosamente scrivendo la mappa degli uffici. Ma hanno già chiuso la concertazione appena 3 dipartimenti su 28». Il caso si intreccia con la mancata stipula dei contratti a 9 dirigenti esterni nominati dal governo il 30 dicembre. Proprio mercoledì la giunta ha deciso un supplemento di indagine sui curricula, visto che la Corte dei Conti avrebbe sollevato dubbi su alcuni incarichi. Giovanni Bologna e il segretario generale di Palazzo d’Orleans, Enzo Emanuele, dovrebbero affrontare il caso stamani. Poi la giunta tornerà a riunirsi lunedì per decidere se confermare gli incarichi e stipulare i contratti. Nell’attesa i dirigenti non possono firmare alcun atto, ovviamente neppure la mappa dei nuovi uffici.

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