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Mpa, gruppo parlamentare dimezzato alla Camera

Cinque deputati, con il viceministro Scotti, fuori dal partito

Palermo. Fuoriusciti o espulsi? Nasce un caso sui cinque parlamentari del Movimento per l’autonomia per i quali Carmelo Lo Monte, il presidente dei deputati del partito aveva chiesto a Raffaele Lombardo, nella qualità di segretario federale”di volere assumere il provvedimento di espulsione”. Si tratta del sottosegretario agli esteri, Enzo Scotti (nella foto), e dei parlamentari Antonio Milo, Arturo Iannaccone, Elio Belcastro e Luciano Sardelli.
L’espulsione sarebbe legata alla "gravità dei comportamenti tenuti da Scotti" che senza "neppure aver avuto il pudore di dimettersi dalla carica di presidente del partito - insieme ad altri, accampando un presunto quanto fantasioso cambio di linea politica del Movimento - ha proceduto alla costituzione di un nuovo raggruppamento con apposito simbolo, di fatto subalterno e sostanzialmente inserito in altro partito, con il preciso intento di concorrere alle prossime elezioni regionali".
Intanto Scotti e gli altri hanno deciso di lanciare un nuovo movimento autonomista meridionale che si chiamerà “Noi Sud”, che sarà presentato domani mattina presso la sala del Mappamondo alla Camera.
Il sottosegretario e i parlamentari "comunicheranno agli organi di informazione la costituzione di una nuova componente parlamentare denominata ‘Noi Sud’ e daranno maggiori informazioni sulla nascita di un nuovo soggetto politico autonomista che, nella coalizione di centrodestra, rappresenterà le istanze delle popolazioni meridionali”.
Sulla interviene il deputato dell'Udc Giuseppe Ruvolo, vice segretario regionale Udc della Sicilia. "Nei partiti di Lombardo c'é talmente tanta autonomia e libertà di pensiero che metà del gruppo parlamentare Mpa alla Camera dei Deputati ha deciso di abbandonarlo. Non osiamo immaginare quali e quante ripercussioni ci saranno dopo la loro epurazione di ieri rispetto agli equilibri alquanto precari su cui poggia il Lombardo-ter". "Una cosa è certa - aggiunge - l'Udc resta all'opposizione di un governo regionale che non solo non pensa a risolvere i problemi dei siciliani, ma che ha stravolto il senso del voto espresso nel 2008 dietro le urne". "Più che di odio, come sostiene il leader del Mpa, il clima in Sicilia - sottolinea - é di cambiamento, di voglia di superare gli ostacoli, quelli che impediscono per esempio lo sviluppo del Mezzogiorno, che non arginano la disoccupazione, che lasciano le famiglie e le imprese abbandonate a sé stesse: tutte emergenze che non possono essere più ignorate. Il presidente della Repubblica, tutto questo, lo sa già".
"Finisce l'avventura continentale di Raffaele Lombardo – è il commendo di il co-coordinatore del Pdl in Sicilia, Giuseppe Castiglione -. Dopo avere tentato di fare sbarcare il suo movimento politico oltre lo Stretto alle ultime elezioni europee, con scarsi risultati; dopo avere tentato, con la 'captatio benevolentiae' di diversi governatori, di lanciare il Partito del Sud,  oggi, Lombardo torna in Sicilia". “È il fallimento della politica del trasformismo – aggiunge Castiglione -, che ha avuto il suo culmine con il varo del 'Lombardo ter', un governo di minoranza che ha tradito la volontà degli elettori e che addirittura ribalta la maggioranza con l'ingresso del Pd".

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