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Belice, sindaci davanti Montecitorio: "Fondi per ricostruire"

Ventuno primi cittadini per chiedere alle istituzioni una soluzione finale ad una vicenda che si protae da 42 anni, dal tragico terremoto che sconvolse tutta la popolazione

Una fiaccolata a Roma, organizzata dal coordinamento dei 21 sindaci della valle di Belice per chiedere alle istituzioni una soluzione finale ad una vicenda che si protrae da ormai 42 anni. La manifestazione si è svolta questo pomeriggio davanti Montecitorio,dove alcuni dei primi cittadini dei comuni colpiti nel 1968 hanno sfilato indossando la fascia tricolore.  "I ritardi, gli errori e le responsabilità diffuse dello Stato e della regione siciliana - ha spiegato il coordinatore dei sindaci, Vito Bonanno, primo cittadino di Gibellina - non
hanno consentito di dare una casa a tutti quelli che l'hanno perduta, né di onorare l'impegno assunto dallo Stato per uno sviluppo economico di questo territorio, colpito da un sisma che nel 1968 costò la vita a 370 persone". Per questa ragione, ha spiegato Bonanno, "chiediamo il rispetto di un accordo sottoscritto nel 2006 per chiudere definitivamente la vicenda del Belice. Più nello specifico, ci auguriamo che vengano
erogati quanto prima 400 milioni di euro per risolvere le questioni di edilizia privata e 140 milioni di euro per realizzare opere di urbanizzazione e completamento delle strutture pubbliche".  "Questa sera siamo qui, impegnati in questa fiaccolata, per fare luce simbolicamente - ha proseguito il sindaco di Gibellina - su uno scandalo emerso a seguito dell'assenza e della latitanza dello Stato. Vogliamo chiudere la vicenda del Belice -
ha concluso - per migliorare la vita di tanti giovani che ancora vivono nel Belice e di tanti agricoltori che in quella area continuano ad operare, alle stesse condizioni e con eguale
tempistica del Friuli e dell'Abruzzo"

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