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Articolo 18, Belpietro risponde ai lettori: “Nessuno licenzia per un capriccio”

Sul Gds.it sono stati pubblicati numerosi commenti dopo un’intervista al direttore di Libero Maurizio Belpietro sul tema della riforma dell’articolo 18. Eccone alcuni e le risposte di Belpietro.

L'economia reale, non finanziaria, è stata affossata in Italia e nel mondo perchè è stato svalutato il lavoro e i lavoratori nei diritti (sempre meno) e nei guadagni (fermi da 20 anni). Anche un ignorante in economia politica capisce che bisogna riequilibrare e ridistribuire i diritti e la ricchezza, ora più che mai nelle mai della speculazione finanziaria globale. Ma i politici sono al servizio di tali speculatori. I lavoratori sono (pur essendo una maggioranza mondiale), mal rappresentati e tutelati e questo crea danno all'economia e alle casse di uno Stato. Altro che articolo 18...

Francesco

 

Pochi argomenti come l'articolo 18 hanno contenuto divisivo. Provo a rispondere rapidamente. Attribuire la responsabilità della crisi ad un potere oscuro e lontano è il sistema più utilizzato per non affrontare i problemi. Una volta c'era il complotto demo-pluto-giudaico-massonico contro l'Italia giovane e proletaria. Adesso ci sono le forze del male della finanza internazionale. Cambiano i nomi, ma non la sostanza. La realtà è più semplice e anche più drammatica: abbiamo un debito pubblico che sfiora i 2.200 miliardi. Per rinnovare i titoli in scadenza e onorare gli interessi paghiamo un miliardo al giorno. A darci questi soldi è il mercato che come tutti i creditori impone le sue regole. L'unica maniera per riguadagnare piena libertà è quello di ridurre le spese tagliando le uscite dello Stato. Solo così sarà possibile abbattere il debito e produrre ricchezza da distribuire sotto forma di salario per i lavoratori. Ogni altra soluzione porta verso il baratro, L'Argentina che ci ha provato è di nuovo in fallimento.

 

Non si abolisca l'Art.18 che è una garanzia contro i licenziamenti arbitrari,ma si abolisca la scorta di Belpietro che non ha motivo di esistere e che paghiamo noi.

Vincenzo42

 

Lo sapete che questo significa che un datore di lavoro può licenziare un dipendente anche semplicemente perché gli sta antipatico?

Maurizio C.

 

Tralascio le considerazioni sulla scorta che mi è stata assegnata per ragioni di pubblica sicurezza. I licenziamenti arbitrari o quello fatto ai danni di un dipendente antipatico fanno parte di una mistica dell'irreale. La verità è un'altra: le imprese non hanno nessun interesse a liberarsi dei collaboratori validi. Anzi fanno di tutto per tenerseli. Ma, grazie all'articolo 18 sono costrette a tenersi anche i ladri e i lavativi i quali, ovviamente, non riconosceranno mai le loro colpe. Diranno sempre di essere vittime dell'arbitrio dell'imprenditore al quale stanno antipatici.

 

Belpietro ha ragione. Il cambio di rotta per l'Italia passa attraverso l'abolizione dell'art.18 che ha congelato il Paese e instaurato la dittatura del sindacato.

Nenè

 

Ma andate tutti a quel paese abolite subito l'articolo 18 che va contro gli operai!!!!! Che vergogna lo Stato italiano!!!!

pino

 

Li ringrazio per il loro focoso apprezzamento.

 

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