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Selinunte, sul palco la storia di Mosko, bimbo ritrovato negli scavi

PALERMO. Debutta venerdì 30 agosto alle ore 21 presso il giardino del Campus Archeologico Museale di Triscina di Selinunte (Castelvetrano) lo spettacolo «Mosko» la cui regia è firmata da Giuseppe Cimarosa. Lo spettacolo è stato ispirato proprio dal ritrovamento in un antica sepoltura del periodo d'oro di Selinunte dei resti di un uomo di cui si sa solo il nome - appunto Mosko - attraverso un'iscrizione trovata incisa sul fondo della coppa adagiata accanto al suo corpo forse dai parenti che conteneva l'acqua per dissetare l'anima durante il cammino verso l'eterno. Lo scheletro in ottimo stato di conservazione è stato ritrovato nel novembre 2012 nell'area scavi di Timpone Nero in contrada Manicalunga a Triscina, a pochi chilometri dai templi. Successivi esami di laboratorio hanno accertato che i resti rinvenuti nella tomba appartenevano ad un individuo di sesso maschile, di circa dodici-quindici anni di età, deceduto per cause naturali e vissuto con molta probabilità negli ultimi anni del V secolo A.C.  Dal 2008 nell'area archeologica di Selinunte la Fondazione Kepha possiede un complesso di edifici con antistanti 10 ettari di terreno, all'interno dei quali si effettuano ricerche e campagne di scavo finalizzate allo studio della necropoli e dei reperti recuperati che vengono restaurati nei moderni laboratori del Cam.

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