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Palermo, convegno Ispi sulle missioni di pace internazionali

PALERMO. «Le missioni internazionali di pace: quale ruolo per l'Italia?» è il tema del quarto appuntamento del ciclo di conferenze L'Italia e la Politica Internazionale promosso da Fondazione Sicilia e Ispi (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale) che si svolgerà giovedì 4 aprile a Palermo, nell'auditorium di Palazzo Branciforte, a partire dalle 18.30. All'incontro con Stefano
Stefanini, Consigliere Diplomatico del Presidente della Repubblica, parteciperà anche Carla Monteleone, docente presso la Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Palermo.  
Da quando, nell'autunno del 1956, l'Onu istituì la prima Forza di Emergenza delle Nazioni Unite, con funzioni di interposizione tra Egitto e Israele dopo la crisi di Suez, le operazioni di sostegno della pace hanno conosciuto un notevole incremento. A queste operazioni, che non sono più appannaggio esclusivo delle Nazioni Unite ma vengono svolte anche da altre organizzazioni internazionali (Nato, Ue, Osce ecc.) o da gruppi di stati riuniti in coalizioni, l'Italia ha fornito un contributo dapprima sporadico e poi, dopo la fine della Guerra fredda, sempre più consistente, al punto che prima del ritiro dall'Iraq si è raggiunto il livello di 12.000 soldati impegnati fuori dai confini nazionali. Ancora oggi il nostro Paese figura tra i primi fornitori di truppe per le Operazioni di sostegno alla pace. Grazie a tali missioni, che a dispetto dei ripetuti tagli al bilancio della Difesa sono ormai diventate un elemento fondamentale della sua politica estera e di sicurezza, l'Italia si è ritagliata a livello internazionale un inedito ruolo di peacekeeper, accreditandosi come una «potenza civile»
responsabilmente impegnata nel mantenimento della pace e della sicurezza internazionali.

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