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Continua la fuga dall'Ucraina, migliaia di bambini sono a rischio scomparsa

Continua la fuga di donne, bambini e uomini dall’Ucraina: sono 37.447 i profughi entrati in Italia dall’inizio del conflitto fino ad oggi, 19.002 donne, 3.298 uomini e 15.147 minori. Rispetto a ieri, oggi sono arrivate 2.596 persone in più. «C’erano i carri armati che sparavano a trenta metri da noi - raccontano Valentina e il marito Viktor, che provengono da Bucha, un centro distante trenta chilometri da Kiev, arrivati ad Imperia con un gruppo di 23 persone - ora la nostra casa non c’è più, è rimasta solo cenere. Un missile l’ha distrutta».

La fuga dai carri armati, dalle bombe, dall’incubo della guerra che sta martoriando il loro paese è finito in tragedia per un gruppo di ucraini che si trovava a bordo di un pullman diretto a Pescara, ribaltatosi questa mattina in A14 all’altezza di Cesena. Una donna, mamma di 32 anni, che stava viaggiando con loro è morta; a bordo c’erano anche i due bambini piccoli della vittima. Salve le altre 21 persone.

Intanto la Moldavia si sta avvicinando al «limite» della sua capacità di accoglienza dei rifugiati ucraini: a breve potrebbe non avere più edifici per ospitarli, o per mantenerli al caldo e al sicuro, ha fatto sapere oggi il ministro degli Esteri moldavo Nicu Popescu. In Moldavia sono arrivati circa 100.000 profughi, facendo aumentare la popolazione del 4%. Un assalto della Russia all’ucraina Odessa, che si trova solo a 48 chilometri dalla Moldavia, innescherebbe un enorme flusso di rifugiati e sarebbe una «completa catastrofe per la situazione umanitaria», ha aggiunto. Anche in Polonia, dove sono stati accolti quasi 1,7 milioni di profughi in due settimane, il sindaco di Varsavia, Rafa Trzaskowski, ha lanciato un appello a Onu e Ue per ricollocare i rifugiati. «Siamo al limite», dice già da qualche giorno il primo cittadino della capitale polacca, sottolineando come la quota di profughi arrivata a Varsavia in sole due settimane sia pari al 10% della sua popolazione. Anche secondo un sondaggio realizzato da SW Reseach per il quotidiano polacco Rzeczpospolita, il 74% dei polacchi si è detto a favore di un meccanismo di redistribuzione dei rifugiati in fuga dall’Ucraina tra gli Stati membri dell’Ue. «Israele deve aprire la porta ai profughi. Che non avvenga che una persona in fuga dal fuoco, dalle ostilità, che non sappia doveva andare, non trovi qua almeno una zona di riparo», ha ammonito dal canto suo il rabbino capo di Israele (ashkenazita) David Lau.

Un grande timore è legato ad una possibile scomparsa dei migliaia di bambini profughi in fuga: sono un milione i minori arrivati tra Polonia, Ungheria, Romania. Di questi, 200 mila provengono da istituzioni di accoglienza e molti di questi, quasi la metà, sono disabili . «Uno dei problemi è proprio quello dell’identificazione dei bambini: senza un controllo, diventano vittime della tratta. È una piaga che avviene in tutte le situazioni drammatiche come questa», mette in guardia Ernesto Caffo, presidente Telefono Azzurro Onlus.

Ed una nuova manifestazione si è svolta oggi, promossa comunità ucraina di Roma in piazza della Repubblica. Un invito a partecipare è arrivato stamattina, al termine della messa, anche dal rettore della basilica degli ucraini di Santa Sofia, don Marco Sehemen, rivolgendosi ai tanti fedeli che stamattina hanno partecipato alla funzione in quello che è diventato una specie di quartier generale per la raccolta e la distribuzione degli aiuti a profughi e sfollati.

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