L’Unione europea e i governi degli stati membri sono «largamente impreparati» ad affrontare ingerenze e attacchi al funzionamento delle loro democrazie da parte di regimi autocratici come Russia e Cina. A lanciare l’allarme è la commissione speciale d’inchiesta creata dal Parlamento europeo per investigare sulle debolezze dei processi democratici europei la cui indagine, durata 18 mesi, verrà presentata in marzo alla plenaria del Parlamento europeo. Per l’eurodeputato del Partito democratico Pierfrancesco Majorino, tra gli autori del rapporto, «il rischio di tali ingerenze è stato per troppo tempo sottovalutato, ma finalmente il Parlamento europeo sta mandando un messaggio chiaro e inequivocabile per contrastare qualsiasi tipo di interferenza nelle nostre democrazie». Per contrastare il fenomeno della disinformazione e delle ingerenze straniere gli eurodeputati sollecitano l'Ue a inasprire le regole di controllo sui contenuti pubblicati sui social media. Il testo infatti include anche alcune indicazioni per rafforzare la resilienza europea alla disinformazione come sostenere media e fact-checker, investire nelle competenze linguistiche per poter agire su più contenuti, considerare l'infrastruttura elettorale digitale come critica, fornire alternative di finanziamento agli investimenti diretti esteri cinesi e vietare il finanziamento estero dei partiti politici europei. Punto cardine del testo anche la richiesta di nuove regole più severe per rendere più difficile agli Stati esteri di reclutare politici ed ex capi di governo la cui influenza può essere usata per esercitare pressioni sui governi. Tra i punti sensibili presi in analisi anche le continue pressioni di Mosca «per rompere l’isolamento internazionale attraverso accordi con partiti europei come l'austriaco Fpo, il francese Rassemblement National e la Lega italiana». Pronte le reazione dal gruppo della Lega al Parlamento europeo. «Noi stessi abbiamo voluto rafforzare le condanne a Mosca e Pechino, il nostro atlantismo è fuori discussione» sottolinea l'eurodeputato Marco Dreosto, che ha lavorato al testo che sottolinea come per conto della Lega «abbia lavorato a fondo anche andando a Taiwan di persona sfidando il regime comunista cinese. Ma qualcuno però ha voluto usare alcuni riferimenti nel report per questioni di politica interna». Dopo il voto dell’aula sul testo, le raccomandazioni saranno sottoposte alla Commissione ed al Consiglio Ue, con la richiesta di «attuare le nostre proposte senza perdere più tempo», spiega il presidente della commissione e relatore unico del testo, l'eurodeputato socialista francese Raphael Glucksmann. Pietro Guastamacchia