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I palloni disegnati dai ragazzi per diffondere lo sport fra i rifugiati

Il concorso dell'Unhcr vinto da cinque giovani, fra loro anche un bambino di dieci anni e una sedicenne diversamente abile. Il ricavato della vendita servirà a finanziare progetti di solidarietà

I cinque palloni vincenti disegnati da Nadira, 16 anni (Afghanistan/India), James, 10 anni (Irlanda), Skarly, 12 anni (Venezuela/Brasile), Gerald, 23 anni (Camerun/Italia), e Hala, 14 anni (Palestina/Arabia Saudita) © UNHCR

L’Unhcr, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, ha annunciato i vincitori della seconda edizione dello Youth with refugees art contest, un concorso realizzato per celebrare il potere dello sport di unire le persone. Cinque disegni vincitori sono presenti su palloni da calcio disponibili per la vendita online, il cui ricavato sosterrà programmi sportivi per i rifugiati.

Oltre 1.600 giovani artisti provenienti da 100 paesi hanno presentato opere d’arte e disegni di palloni da calcio sul tema Insieme attraverso lo sport. Un terzo dei partecipanti erano essi stessi rifugiati, richiedenti asilo o sfollati interni.

«Per i giovani sradicati dalla guerra, lo sport è un ottimo modo per sentirsi inclusi e protetti», ha detto Pauline Eluère, che si occupa delle iniziative di impegno giovanile all’Unhcr. «Con questo concorso, abbiamo voluto dare ai giovani artisti la possibilità di usare il loro talento per dimostrare il potere trasformativo dello sport e mobilitare il sostegno ai programmi sportivi per le comunità costrette alla fuga».

I palloni, prodotti in collaborazione con Alive and Kicking – produttore di palloni senza scopo di lucro – saranno in vendita online fino alla fine di ottobre 2021. La produzione dei palloni genererà anche un reddito per i rifugiati e gli adulti vulnerabili in tutta l’Africa sub-sahariana. «Alive and Kicking è lieta di collaborare con l’Unhcr per il concorso artistico Youth with Refugees», ha detto Ben Sadler, ceo di Alive and Kicking. «Non solo metterà in mostra le fantastiche abilità artistiche e di design dei giovani rifugiati e dei sostenitori di tutto il mondo, ma sosterrà anche l’impiego etico presso i centri di Alive and Kicking, dando al contempo accesso allo sport a migliaia di giovani».

I cinque vincitori sono Nadira, una sedicenne rifugiata afghana in India; James, un bambino irlandese di 10 anni appassionato di calcio; Hala, una dodicenne rifugiata palestinese in Arabia Saudita; Gerald, di 23 anni, calciatore rifugiato del Camerun che vive in Italia e fa da consulente per le Special Olympics; Skarly, dodicenne venezuelano che vive in un rifugio temporaneo in Brasile. «Sono nata diversamente abile - racconta Nadira, una delle vincitrici -. Il mondo dello sport ci spinge, soprattutto come rifugiati e persone che vengono definite disabili ma non diversamente abili, a impegnarci per il meglio. Volevo mostrare come lo sport può trasformare la vita delle persone e portare speranza e gioia a tutti, ovunque».

Una giuria di atleti, giornalisti sportivi e artisti ha contribuito a selezionare le proposte vincenti. «I disegni - svela Alphonso Davies, il fenomeno del calcio canadese che è anche un ex rifugiato e ambasciatore di buona volontà dell’Unhcr - erano davvero potenti. È incredibile scoprire la visione di questi ragazzi, come siano capaci di percepire una società unita».

Lo Youth with Refugees Art Contest sottolinea due questioni importanti per la missione dell’Unhcr: la necessità del coinvolgimento dei giovani nel difendere coloro che sono costretti a fuggire e l’importanza dello sport nel sostenere la salute fisica e mentale dei rifugiati in tutto il mondo. I disegni dei palloni e altre illustrazioni vincenti sono stati esposti in una mostra digitale in 3D.

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