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Coronavirus, in Israele oltre 6 mila contagi in 24 ore: numero più alto da febbraio

Oltre sei mila contagi di Covid sono stati registrati ieri in Israele, in quello che rappresenta un record negativo da febbraio. Il tasso di positività è salito al 4,84 per cento ed i casi gravi sono circa 400. Il numero complessivo dei decessi è ora di 6.599, dei quali 82 dall’inizio di agosto. Lo ha reso noto il ministero della sanità.

Citato dai media, il coordinatore della lotta alla pandemia Salman Zarka ha definito questi dati «allarmanti». «Siamo giunti ad un punto critico per tutti noi: per la nostra salute, per la nostra vita e per l’economia» ha aggiunto. Zarka ha rinnovato l’appello a vaccinarsi a chi ancora non si è immunizzato.

A quanto risulta, oltre un milione di israeliani che potrebbero vaccinarsi hanno finora ignorato gli appelli sempre più pressanti del governo. Prosegue intanto con slancio la somministrazione della terza dose di vaccino Pfizer agli 'Over 60' che hanno ricevuto le prime due dosi oltre cinque mesi fa. Il loro numero complessivo è salito adesso a 580 mila. Il premier Bennett ha chiesto alle casse mutue di sforzarsi di raggiungere la cifra di 900 mila vaccinazioni entro la fine di questa settimana.

Nel tentativo di alleviare la pressione negli ospedali alle casse mutue è stato chiesto di compiere preparativi per ricoveri domiciliari di malati medio-gravi di Covid. Ieri i casi gravi sono saliti del 10%, a 400. Secondo i media per gli ospedali la 'linea rossa' è di mille. Di conseguenza le casse mutue hanno avuto istruzione di prepararsi ad organizzare in tempi stretti altri mille ricoveri domiciliari.

«È una scelta giusta per i pazienti stessi» ha affermato Sigal Dadon-Levi, direttrice generale della cassa mutua Maccabi. Secondo il ministero della sanità in questo modo si potrà rinviare la imposizione di un nuovo lockdown.

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