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Arrestati in Francia 7 brigatisti su richiesta dell'Italia: 4 hanno una condanna all'ergastolo

Sette ex membri delle Brigate Rosse sono stati arrestati stamani in Francia su richiesta dell’Italia, mentre altri tre sono in fuga e sono ricercati. Lo annuncia l’Eliseo.

I dieci sono accusati di atti di terrorismo risalenti agli anni '70 e '80. Sono in attesa di essere presentati al giudice per la comunicazione della richiesta di estradizione da parte dell’Italia. Secondo fonti dell'Eliseo per l'estradizione potrebbero essere necessari 2 o 3 anni.

Secondo quanto apprende l’Ansa da fonti investigative francesi, si tratta di Enzo Calvitti, Giovanni Alimonti, Roberta Cappelli, Marina Petrella e Sergio Tornaghi, tutti delle Brigate Rosse; di Giorgio Pietrostefani di Lotta Continua e di Narciso Manenti dei Nuclei Armati contro il Potere territoriale.

Sono, invece, Luigi Bergamin, Maurizio Di Marzio e Raffaele Ventura gli ex br in fuga dopo l’operazione della polizia francese scattata questa mattina.

L’operazione, secondo quanto apprende l’Ansa, era stata preparata da diversi giorni ed è stata realizzata in cooperazione dagli ufficiali di collegamento della polizia italiana a Parigi, che hanno operato in stretto contatto con la direzione antiterrorismo francese.

Il dossier è stato chiamato 'Ombre rosse. Dei 7 fermati, quattro hanno una condanna all’ergastolo: Roberta Capelli, Marina Petrella, Sergio Tornaghi - tutti e tre ex appartenenti alle Brigate Rosse - e Narciso Manenti, dei nuclei armati contropotere territoriale. Per Giovanni Alimonti ed Enzo Calvitti, anche loro delle Br, la pena da scontare è rispettivamente 11 anni, 6 mesi e 9 giorni e 18 anni, 7 mesi e 25 giorni. Giorgio Pietrostefani, ex di Lotta Continua, deve scontare una pena di 14 anni, 2 mesi e 11 giorni.

La decisione di procedere all’operazione che ha portato all’arresto di 7 ex brigatisti italiani (altri 3 sono ricercati) è stata presa direttamente dal presidente francese Emmanuel Macron, secondo quanto riferito dall’Eliseo. La presidenza sottolinea che Macron ha deciso di "trasmettere alla Procura i 10 nomi sulla base di domande italiane che riguardavano in origine 200 persone".  L’Eliseo, in merito all’arresto degli ex brigatisti italiani, ha precisato che la decisione del presidente Emmanuel Macron "si colloca strettamente nella logica della 'dottrina Mitterrand’ di accordare l’asilo agli ex brigatisti, eccetto ai responsabili di reati di sangue".

La compilazione della lista dei 10 nomi (7 arrestati e 3 in fuga) è il frutto "di un importante lavoro preparatorio bilaterale, durato diversi mesi - sottolinea l’Eliseo - che ha portato a prendere in considerazione i reati più gravi".

"Il governo - afferma il premier Mario Draghi - esprime soddisfazione per la decisione della Francia di avviare le procedure giudiziarie, richieste da parte italiana, nei confronti dei responsabili di gravissimi crimini di terrorismo, che hanno lasciato una ferita ancora aperta. La memoria di quegli atti barbarici è viva nella coscienza degli italiani. A nome mio e del governo, rinnovo la partecipazione al dolore dei familiari nel ricordo commosso del sacrificio delle vittime".

"Questi ex brigatisti erano stati accusati e condannati in Italia per atti di terrorismo connessi a fatti di sangue tra gli anni '70 e '80 - scrive su Facebook il ministro degli Esteri Luigi Di Maio - Massimo impegno per contrastare criminalità e terrorismo. Non si può fuggire dalle proprie responsabilità, dal dolore causato, dal male generato. Grazie al Ministero della Giustizia, che negli ultimi anni ha agito con incisività, al servizio di cooperazione internazionale della Criminalpol e all’Antiterrorismo della Polizia di Stato italiana che hanno lavorato notte e giorno per concretizzare questa operazione di antiterrorismo".

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