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Elezioni Usa ancora in bilico, il caso dell'Arizona e gli scontri a New York

Le elezioni americane si infiammano. I risultati slittano e adesso scoppia il caso dell'Arizona, con proteste e tensioni nella capitale Phoenix da parte dei sostenitori di Donald Trump. L'ira del presidente americano si è abbattuta su Fox New e sull'Associated Press, che nel corso dell'Election Night hanno già chiamato la vittoria di Joe Biden nello stato del sudovest che assegna un bottino di 11 grandi elettori. Ma altri media - tra cui Cnn, New York Times ed Nbc - continuano a dare l'Arizona 'too close to call', dunque ancora da assegnare.

Questo cambia i calcoli per la conquista dei 270 elettori necessari per vincere la Casa Bianca: perchè nel primo caso Biden avrebbe conquistato 264 voti elettorali, mentre nel secondo solo 253, quando manca il risultato solo di un pugno di stati. Per la Cnn in Arizona con l'86% dei voti scrutinati il candidato democratico e' avanti di meno di 3 punti.

Un Trump furioso avrebbe quindi chiamato l'amico Rupert Murdoch, proprietario di Fox, chiedendo di far ritrattare la sua emittente. Una telefonata infuocata, racconta Vanity Fair, con le urla del presidente che rimbombavano nei corridoi della Casa Bianca. Ma il magnate dei media si sarebbe categoricamente rifiutato di far fare a Fox marcia indietro.

Intanto, decine di persone sono state arrestate nella notte a New York a seguito di disordini scoppiati con la polizia durante una protesta pacifica post-elezioni. Secondo quanto riferiscono i media americani, la manifestazione è degenerata quando un gruppo di persone ha lanciato uova contro la polizia e altri hanno dato fuoco ai cassonetti dei rifiuti e sfondato la vetrina di un negozio.
Centinaia di manifestanti che chiedevano il conteggio di ogni voto elettorale alle presidenziali Usa si erano riuniti nel Washington Square Park di Manhattan. Altri disordini sono stati segnalati a Portland, nell'Oregon, nella contea di Maricopa, in Arizona, a Denver e Minneapolis.

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